(METEOGIORNALE.IT) L’analisi condotta dalla NOAA, dal National Weather Service e da altre istituzioni affiliate conferma gli aggiornamenti riguardo il fenomeno de La Niña, che rappresenta la fase fredda del ciclo ENSO (El Niño-Southern Oscillation). Questo fenomeno si verifica quando la temperatura dell’acqua nell’oceano Pacifico è più fredda di 0.5°C o più rispetto alla media per almeno cinque mesi consecutivi. Durante gli episodi di La Niña, si verificano anche cambiamenti significativi nei venti atmosferici nel Pacifico tropicale, con un rinforzo della circolazione di Walker, che raggiunge il suo picco di attività.
Nel dettaglio, la fase de La Niña è caratterizzata da un anomalo strato di acqua tiepida bassa che si estende nell’intero Pacifico tropicale orientale, con un conseguente aumento della pendenza del termoclino. Questo fenomeno porta a un abbassamento delle temperature oceaniche superficiali nell’area centrale e orientale del Pacifico equatoriale.
In sintesi, La Niña è un fenomeno di raffreddamento periodico delle temperature superficiali nell’oceano Pacifico equatoriale, con un ciclo irregolare che si ripete ogni 3-5 anni.
Ecco cosa ci dice il Report ufficiale della NOAA
Nel mese di novembre, le condizioni ENSO sono rimaste neutrali, con le temperature superficiali del mare (SST) nell’Oceano Pacifico equatoriale centrale e orientale che si sono mantenute vicino alla media. Gli indici settimanali di Niño variavano da +0,1°C (Niño-1+2) a -0,4°C (Niño-3), con temperature oceaniche sotto la media nell’Oceano Pacifico equatoriale centro-orientale e orientale. Sono state riscontrate anomalie dei venti di basso livello orientali e anomalie dei venti di alto livello occidentali sul Pacifico equatoriale occidentale e centrale. La convezione è risultata soppressa sulla linea di data, mentre è stata rinforzata sull’Indonesia occidentale. Gli indici di oscillazione meridionale sono stati positivi, indicando un accoppiamento oceano-atmosfera che ha riflesso condizioni ENSO-neutrali.
I modelli previsionali suggeriscono una possibile La Niña debole e di breve durata, con i valori dell’indice Niño-3.4 sotto i -0,5°C. Questo scenario è confermato dal North American Multi-Model Ensemble (NMME), che prevede temperature SST leggermente più fredde e condizioni di La Niña deboli. Secondo queste previsioni, la La Niña potrebbe emergere tra novembre 2024 e gennaio 2025, con una probabilità del 59%. Successivamente è prevista un’evoluzione verso condizioni neutre tra marzo e maggio 2025 (probabilità del 61%).
In sintesi, pur essendo prevista una La Niña debole, gli impatti sul clima invernale sono attesi essere limitati. (METEOGIORNALE.IT)
