Il ciclone che ha duramente colpito la Spagna orientale nei giorni scorsi sta esalando gli ultimi respiri in queste ore. Le aree più colpite sono state quelle tra Barcellona e Valencia, dove localmente sono caduti oltre 400 mm di pioggia, provocando alluvioni lampo devastanti, responsabili di numerose vittime e feriti. Fortunatamente, la situazione sta ora volgendo al miglioramento, grazie al ritorno dell’anticiclone anche sulla penisola iberica. Proprio l’anticiclone sarà il grande protagonista della scena meteo su mezza Europa in questa prima parte di novembre, una tendenza decisamente diversa rispetto all’inizio della stagione autunnale.
Il promontorio anticiclonico estenderà il proprio dominio fino all’Europa centrale e alla Gran Bretagna, impedendo l’arrivo di ulteriori perturbazioni atlantiche per almeno altri sette giorni.
Insidiosa perturbazione attesa dal 7 al 9 Novembre
In questo vasto mare di alta pressione che avvolgerà l’Europa centro-orientale, potrebbe inserirsi un’insidiosa perturbazione proveniente dall’Est Europa, attesa precisamente tra il 7 e il 9 novembre. Questa massa d’aria più fresca approfitterà di un indebolimento dell’anticiclone alla radice, in corrispondenza del Mediterraneo centrale. Contemporaneamente, la pressione aumenterà sensibilmente su tutta l’Europa settentrionale, dove si svilupperà un blocco anticiclonico tra Gran Bretagna e Scandinavia. Questo schema barico rende l’Italia vulnerabile a correnti instabili, che potrebbero dar vita a cicloni stazionari nel Mediterraneo.
Le zone a rischio
Il rischio principale tra il 7 e il 9 novembre è l’arrivo di una depressione stazionaria tra le Baleari, la Sardegna e il Canale di Sicilia. Questa depressione potrebbe provocare nuove precipitazioni localmente abbondanti sulle due isole maggiori, mentre il resto d’Italia sembrerebbe trovarsi ai margini delle precipitazioni più intense. Non è da escludere un ulteriore coinvolgimento della Spagna orientale, che ha già fronteggiato un maltempo estremo.
Nei prossimi editoriali meteo cercheremo di delineare con maggiore precisione la traiettoria definitiva di questa nuova insidiosa perturbazione che si muoverà all’interno del Mediterraneo.