La scoperta dei venti cosmici generati dai buchi neri supermassicci
Un team internazionale di astronomi, guidato dal professore Sirio Belli del Dipartimento di fisica e astronomia “Augusto Righi” dell’Università di Bologna, ha confermato per la prima volta l’esistenza di venti cosmici così potenti da essere in grado di ”spegnere” le galassie. Questa scoperta è stata resa possibile grazie alle capacità del nuovo telescopio spaziale James Webb (JWST) e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature.
Il fenomeno in esame, noto come quenching, rappresenta lo spegnimento della capacità di una galassia di formare nuove stelle nel corso della sua evoluzione. Nelle fasi iniziali dell’universo, le galassie erano in grado di convertire grandi quantità di gas in stelle, crescendo rapidamente. Tuttavia, le galassie più massicce hanno improvvisamente interrotto questo processo di crescita.
Una delle ipotesi avanzate per spiegare il quenching è l’influenza dei buchi neri supermassicci situati al centro delle galassie. I modelli teorici suggeriscono che questi buchi neri possano generare venti talmente forti da eliminare il gas necessario alla formazione stellare. Tuttavia, fino ad ora, le osservazioni avevano rilevato solo venti galattici deboli, non sufficienti a giustificare il processo di spegnimento.
Il programma “Blue Jay”, che ha coinvolto il primo ciclo di osservazioni del JWST, ha permesso di osservare oltre 150 galassie, concentrandosi in particolare su Cosmos-11142, una galassia distante oltre dieci miliardi di anni luce dalla Terra. Le osservazioni hanno rivelato che, durante il “mezzogiorno cosmico”, periodo di massima attività di formazione stellare, iniziò il processo di spegnimento.
Il JWST ha rivelato che oltre il 90% del vento galattico generato dal buco nero supermassiccio è composto da gas neutro, un tipo di gas freddo finora quasi invisibile ai telescopi. Questo forte flusso di gas neutro è stato identificato come il probabile responsabile del quenching nelle galassie massive.
La ricerca ha quindi dimostrato che i venti cosmici generati dai buchi neri supermassicci hanno un ruolo cruciale nello spegnimento delle galassie, aprendo nuove prospettive nello studio dell’evoluzione galattica e del meteo cosmico.
Il ruolo del telescopio spaziale James Webb nell’osservazione dei venti galattici
Il telescopio spaziale James Webb si è rivelato uno strumento fondamentale per l’osservazione dei venti galattici. A differenza dei telescopi precedenti, che potevano misurare solamente il gas ionizzato e caldo, il JWST ha permesso di analizzare anche il gas neutro e freddo, offrendo una visione più completa del meteo galattico.
Le osservazioni effettuate hanno permesso di ottenere una “fotografia” di Cosmos-11142 come appariva nell’universo giovane, fornendo dati preziosi per comprendere il processo di spegnimento delle galassie. Questa scoperta rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione dei meccanismi che regolano il meteo cosmico e l’evoluzione delle galassie.
Il telescopio spaziale James Webb continuerà a svolgere un ruolo chiave nell’indagine dei fenomeni cosmici, contribuendo a svelare i misteri dell’universo e del meteo che lo caratterizza.
Fonte: unibo