Fin dallo scorso mese di settembre avevamo prospettato scenari meteo climatici potenzialmente pericolosissimi. Le considerazioni sull’Estate arroventata africana, sui mari circostanti l’Italia letteralmente bollenti, sui precedenti degli autunni del nuovo millennio, ahi noi si stanno rivelando corrette.
Ottobre e novembre, da alcuni anni a questa parte, sono diventati due mesi estremamente pericolosi. Mesi durante i quale è facile osservare lo sviluppo di ciclonici mediterranei, ovvero aree cicloniche particolarmente profonde somiglianti in qualche caso a strutture di tipo tropicale. D’altronde con mari simil tropicali non potrebbe essere altrimenti.
Ed ecco che ci risiamo, sì, stiamo monitorando con molta attenzione l’evolversi della struttura ciclonica mediterranea. Si sta muovendo verso est, direzione Ionio, laddove troverà tanta energia termica che ne determinerà un ulteriore approfondimento e lo sviluppo di quello che possiamo considerare a tutti gli effetti un ciclone.
Le mappe inerenti gli accumuli di pioggia dei prossimi 5 giorni parlano chiaro, anzi chiarissimo: sulla Calabria ionica e sulla Sicilia orientale gli accumuli potrebbero risultare devastanti. Anche perché è vero che la mappa è a 5 giorni, ma tenete conto che gli oltre 200 mm di pioggia (colori a fondoscala, quindi si potrebbe andare ben oltre tali numeri) cadranno in pochi giorni. Purtroppo le ultimissime emissioni modellistiche ci dicono che potrebbe trattarsi di nubifragi persistenti, il ché ovviamente non è per niente una buona notizia.
L’altra novità è rappresentata dal fatto che le piogge risaliranno verso il Centro Italia, con accumuli che localmente potrebbero superare quota 100 mm. Idem sulla Sardegna orientale.
Andrà decisamente meglio al Nord, dove la situazione dovrebbe essere decisamente anticiclonica eccezion fatta per qualche sporadica precipitazione sui settori ovest e lungo l’arco alpino.
