La novità assoluta di questi giorni è il ritorno delle perturbazioni verso l’Italia, dopo un febbraio che era stato dominato in lungo e in largo dall’anticiclone. Più in generale, tutto l’inverno 2019-2020 è stato molto avaro in fatto di freddo e precipitazioni.
D’altronde l’inverno sta volgendo al termine, ma proprio ora la situazione sembra essersi sbloccata. Una delle grandi anomalie è stata l’assenza della neve anche in montagna, se si escludono le grandi nevicate sulle Alpi nella prima parte della stagione.
In questi primi due mesi del 2020 ha fatto notevole scalpore l’Appennino completamente spoglio di neve naturale e solo a tratti si è potuto sciare tramite l’innevamento artificiale, non sempre possibile per via delle temperature eccessivamente elevate.
Ora però lo scenario sta mutando ed è tornata la neve in Appennino, sebbene non così copiosa ma a quote localmente collinari. Una seconda perturbazione, entrata in azione al Nord-Ovest, sta portando neve copiosa sulle Alpi di confine, con sconfinamenti in Valle d’Aosta dove è stato imbiancato il capoluogo.
Nelle prossime ore la neve tornerà ancora in Appennino, a quote che andranno però a salire attorno ai 1200 metri. Non saranno nevicate importanti, come quelle che invece si saranno accumulate sui confini alpini franco-svizzeri e specie sui settori valdostani.
Venerdì sarà una giornata di tregua, pur con residue nevicate mattutine sui confini alpini orientali, attorno ai 500/700 metri, e a macchia di leopardo sull’Appennino Meridionale, ma solo sulle cime più elevate oltre i 1400/1500 metri.
Sabato è attesa la terza perturbazione della serie, che sarà occasione per nuove nevicate a partire dalle Alpi Occidentali, in estensione al resto della cerchia alpina. La quota neve oscillerà attorno agli 800/1000 metri, temporaneamente anche al di sotto.
Nevicate, ma a quote più elevate, raggiungeranno nel corso di sabato l’Appennino Settentrionale, ma con quota neve dai 1300/1400 metri. Nel corso del weekend salirà la quota neve lungo la dorsale appenninica per l’afflusso di correnti molto miti sud-occidentali.
Domenica nevicate anche copiose interesseranno ancora le Alpi Orientali a partire dagli 800 metri. Tuttavia, le maggiori nevicate potrebbero arrivare successivamente nei primi giorni della settimana, sempre con riferimento ai settori alpini e prealpini.
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