
(METEOGIORNALE.IT) È qui che il modello europeo continua a distinguersi, proponendo scenari che catturano l’attenzione non solo degli addetti ai lavori ma anche degli appassionati che guardano i grafici “spaghetti” come se fossero una serie TV. E non è un’esagerazione: le emissioni di queste ore sono davvero degne di nota.
Entrando nel dettaglio, il modello ECMWF evidenzia la persistenza di una vasta circolazione di aria fredda in quota che da giorni staziona nei pressi dell’Italia. Questa “goccia fredda”, un minimo di bassa pressione isolato dalle correnti principali, non solo non accenna a dissolversi ma sembra alimentarsi di nuove masse d’aria continentali in discesa da nord-est. È una dinamica tipica delle prime fasi autunnali, quando il gradiente termico tra le alte latitudini e il Mediterraneo inizia a crescere e favorisce irruzioni più incisive.
Secondo l’ultima emissione del modello europeo, proprio a cavallo tra fine settembre e inizio ottobre assisteremo a un raffreddamento marcato delle temperature con valori sotto media anche di diversi gradi. Non si tratta di un semplice episodio di instabilità: i segnali ENS (le medie di insieme) mostrano una chiara deviazione verso scenari più freddi e perturbati. Questo significa che le probabilità di maltempo diffuso aumentano sensibilmente e che le precipitazioni potrebbero assumere carattere nevoso a quote sempre più basse sulle Alpi.
Ed è qui che arriva la parte più suggestiva per chi ama la meteorologia: la possibilità che le prime nevicate autunnali possano interessare non solo le Alpi a quote relativamente contenute ma anche, seppur in modo più sporadico, l’Appennino settentrionale. Un’ipotesi che solo pochi giorni fa sembrava azzardata e che ora, invece, prende corpo nelle proiezioni. Non parliamo di accumuli importanti ma di segnali che indicano un cambio di passo rispetto agli ultimi autunni caratterizzati da lunghi periodi anticiclonici.
In altre parole, stiamo entrando in un periodo meteo molto dinamico e scientificamente affascinante, perfetto per osservare sul campo come reagisce l’atmosfera ai primi contrasti stagionali. E anche se in tanti desidererebbero vivere un’estate infinita, i dati ci raccontano un’altra storia: l’autunno, quello vero, sembra pronto a bussare alla porta con freddo, piogge e persino un po’ di neve.
Ci ritorneremo.
L’articolo è stato redatto su analisi scientifica con dati dei modelli matematici ECMWF e Global Forecast System del NOAA , ICON . (METEOGIORNALE.IT)



