
(METEOGIORNALE.IT) L’ondata di freddo si farà, i dubbi ormai sono quasi ridotti a zero. Ma quando? Vi abbiamo parlato in questo articolo di una potenziale ondata di freddo ad inizio ottobre, ed ora questa possibilità sta diventando sempre più concreta, poiché supportata dalle simulazioni di tutti i principali centri meteo.
L’evoluzione della prima decade di ottobre potrebbe assumere connotati tardo-autunnali, ma potenzialmente anche invernali per quel che riguarda strettamente la sinottica generale. Sia chiaro: non arriverà la neve in pianura o a bassa quota, e nemmeno in collina, ma la configurazione che si svilupperà sul Vecchio Continente è una di quelle che, tra dicembre e marzo, avrebbe facilmente portato la neve sulle nostre città di mare. Ora questo non è possibile, visto che siamo appena usciti dall’estate e il freddo polare è ancora in via di formazione.

Si spalanca la porta orientale
Ma questo non significa che non potrà fare più freddo, anzi! Nei primi giorni di ottobre occorreranno, ormai con alta probabilità, abiti più pesanti su gran parte d’Italia, specie sulle regioni adriatiche che saranno quelle più esposte alle correnti fredde orientali.
Ultimi aggiornamenti e analisi – A confermare questa tendenza, per la prima settimana di ottobre, ci pensano i due colossi modellistici, ovvero l’americano GFS e l’europeo ECMWF. Entrambi promuovono la discesa di un fiume d’aria fredda dalla Russia europea verso i Balcani e l’Italia, con temperature a 1500 metri vicine ai +3/+4°C, ovvero valori tipici di dicembre. Alle porte dell’Italia e addirittura sulle Alpi orientali potrebbero affacciarsi isoterme, alla medesima quota, di 0°C. Insomma, parliamo di aria decisamente fredda che farebbe crollare le temperature su tutte le nostre città.
Quali effetti in Italia? Dovesse concretizzarsi sul serio questa ondata di freddo precoce, avremmo a che fare con tanta instabilità (rovesci e temporali) sulle regioni adriatiche e al sud in particolar modo, mentre le temperature scenderebbero di almeno 10°C sotto le medie del periodo. Le temperature massime faticherebbero a superare i 18-19°C sulle città adriatiche e le minime si porterebbero fin sotto i 5°C in Val Padana e nelle zone interne del centro Italia. Ci sarebbe spazio anche per le prime nevicate in Appennino, a quote indicativamente comprese tra i 1600 e 2000 metri. Insomma andremmo incontro ai primi freddi stagionali, già all’inizio di ottobre.
Gli “spaghi” modellistici confermano
A confermare questa tendenza ci pensano anche gli “spaghi” ensembles dei principali modelli. In particolare la media degli spaghi di GFS, ovvero la media di decine e decine di simulazioni differenti, mostra chiaramente la prevalenza degli scenari freddi ad opera di correnti provenienti dall’est Europa.
Ciò significa che la probabilità di un inizio di ottobre ben più freddo del solito è estremamente alta. Nei prossimi aggiornamenti ritorneremo con informazioni più chiare, pronti per confermare questa tendenza.
Credit – Le previsioni meteo sono realizzate sui dati emessi dai centri di calcolo ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) ed il Global Forecast System (GFS), opportunamente revisionati e analizzati dal nostro team di esperti. (METEOGIORNALE.IT)



