
(METEOGIORNALE.IT) Le ultime elaborazioni dei modelli europei e americani, con uno sguardo che si estende fino a due settimane, hanno completamente modificato la linea di tendenza prevista per il meteo d’inizio ottobre. Trattandosi di proiezioni di lungo termine, è fondamentale attendere ulteriori conferme, soprattutto perché l’orizzonte temporale preso in esame riguarda i giorni successivi al 5 ottobre. Al momento, quindi, questa analisi deve essere considerata come una traccia utile a delineare un possibile scenario, senza prenderla come certezza definitiva.
All’inizio della stagione autunnale, i modelli stagionali avevano segnalato per il mese di ottobre una situazione mediamente più calda rispetto alle medie storiche. Per la prima parte del mese, tuttavia, le simulazioni avevano evidenziato un quadro più equilibrato, con temperature vicine ai valori tipici e precipitazioni frequenti, una configurazione in linea con le attese. Solo pochi giorni fa, alcune proiezioni mostravano invece l’ipotesi di una possibile espansione dell’anticiclone africano sul Mediterraneo centrale.
Le ultimissime uscite numeriche hanno ribaltato questa prospettiva. Dopo la prima decade non si intravede un vero rinforzo anticiclonico, ma piuttosto un temporaneo rialzo termico legato a richiami di aria calda provenienti dal sud, generati da depressioni collocate più a nord-ovest. In altre parole, si prevede una fase passeggera di stabilità con un aumento delle temperature, che però non raggiungeranno i picchi registrati in alcuni anni recenti nello stesso periodo.
Quello che si delinea con maggiore chiarezza è un regime dominato da scambi meridiani, con correnti fredde in discesa da nord e risalite calde di origine africana dirette verso nord. Questa dinamica porta a una tipica configurazione autunnale, contraddistinta da variabilità, alternanza di fasi miti e improvvisi cali termici. In diverse zone d’Europa e anche in Italia, le temperature tenderanno a scendere al di sotto delle medie climatiche, non solo rispetto al trentennio di riferimento 1990-2020, ma persino rispetto agli anni ’70.
Sorge spontaneo chiedersi come sia possibile assistere a discese fredde mentre le regioni polari continuano a registrare valori superiori alla media. La spiegazione sta nel comportamento delle masse d’aria: quando si spostano verso sud, passando sopra le aree continentali, tendono a raffreddarsi ulteriormente. In quota, poi, l’aria fredda si associa a nubi e precipitazioni, che contribuiscono a trascinare verso il basso il raffreddamento. Questo mix di meccanismi amplifica la percezione del freddo.
La prima decade di ottobre si prospetta quindi come più rigida rispetto agli ultimi anni, anche se non mancano precedenti di condizioni simili. Basti pensare che in alcune città del Nord Italia, per normativa, a metà mese è previsto l’avvio del riscaldamento domestico, segnale evidente di quanto possa essere fresco questo periodo dell’anno.
Dai modelli matematici emerge un altro elemento significativo: la crescente variabilità climatica. Non si tratta più di un andamento lineare, ma di una continua alternanza tra fasi miti e rapide irruzioni fredde. Questo ritmo incostante genera inevitabili disagi fisici, perché l’organismo fatica ad adattarsi a sbalzi così rapidi. Negli Stati Uniti tali contrasti sono consueti nel semestre freddo, mentre in Europa restano eventi più rari e di solito legati a ondate eccezionali.
Non si intravede, quindi, un vero ritorno dell’estate entro la prima parte di ottobre. Non si esclude però che possa riaffacciarsi più avanti, anche se con un’intensità attenuata rispetto a quanto ci si poteva attendere tra fine settembre e i primi giorni del mese. La stagione autunnale sta ormai prendendo il sopravvento e il semestre freddo avanza. Tuttavia, non si può escludere che l’estate ottobrina torni a farsi sentire in ritardo, magari con picchi anche estremi, perché questo è lo scenario che il nuovo clima globale sembra proporci sempre più spesso.
Credit: l’articolo è stato redatto su analisi scientifica principalmente dei dati di ECMWF e Global Forecast System del NOAA.
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