
(METEOGIORNALE.IT) Conferme dai modelli matematici globali, circa una fase molto movimentata di tipo ciclonico sul Mediterraneo centrale e su buona parte dell’Italia, verso metà della prossima settimana.
Conferme, altresì, anche sulla tipicità dell’azione perturbata, che avrebbe connotazione tardo autunnale o per qualche verso addirittura invernale, data l’estrazione continentale piuttosto fredda della massa d’aria in arrivo. Dopo l’azione più instabile o anche perturbata proprio di queste ore sulle regioni adriatiche centro meridionali, soprattutto in mare, ma localmente lungo le coste e poi localmente al Sud, ci sarebbe un intermezzo di attesa ad imminente apertura di settimana.
Domani, lunedì, sarebbe una giornata di tempo diffusamente buono, salvo fastidi su Nordest Sicilia, Calabria e sul medio e basso Adriatico.
Martedì 30, ancora in gran parte buono, salvo prime piogge su estremo Nordest e su basso Tirreno, Calabria, poi più nubi la sera e qualche pioggia anche verso il Centro. Da mercoledì 1, inizierebbe a farsi setire l’influenza dell’azione instabile continetale più fredda, con piogge e rovesci che, entro sera, raggiungerebbero buona parte d’Italia, in forma più irregolare al Nord e sulle aree tirreniche, più intensa sulle aree adriatiche e su Centro Ovest Sicilia.
A seguire, due tre giorni di attività ciclonica, soprattutto sulle regioni centro-meridionali e, ancora di più, su quelle adriatiche e Ioniche, all’insegna di rovesci e temporali diffusi, venti forti di Bora e Tramontana e significativo calo termico, nell’ordine localmente anche di 8-10°c. Insomma, squarcio simil invernale per molte regioni. Ma quanto durerebbe la fase perturbata?
Secondo gli ultimissimi aggiornamenti, tutto il prosieguo della prossima settimana, dunque fino a domenica 5, sarebbe caratterizzato dall’azione ciclonica, con instabilità ancora diffusa da Nord a Sud, venti sostenuti o spesso forti settentrionali e sensibile calo termico, anche se gli effetti più esaltati di questa azione perturbata, si vedrebbero intorno a metà settimana.
Ci sarebbe una sorpresa, invece, via via a seguire. La depressione ionica, sostenuta da correnti più fredde continentali, si allontanerebbe via via verso la Grecia e l’Est Mediterraneo, facendo spazio, al suo seguito, a una riprersa anticiclonica che da Ovest conquisterebbe progressivamente il Mediterraneo centrale e l’Italia.
Dunque, si annunciano alcuni giorni, quasi in coincidenza con l’inizio della seconda settimana di ottobre, sostanzialmente dal 6 ottobre in poi, all’insegna di una maggiore “quiete dopo la tempesta”.
Il tempo si stabilizzerebbe su buona parte del paese per 3/4 giorni circa, con temperature in progressivo aumento. Maggiore quiete e non quiete assoluta, perché rimarrebbero ancora fastidi sulle estreme aree meridionali, specie calabresi e orientali siciliani, ioniche in genere, qui per una certa influenza, ancora, della depressione in allontanamento verso la Grecia.
Da rilevare anche una possibile instabiità convettiva sul Nordovest Appennino, quindi su Nordovest Toscana, Levante ligure e su Alpi e Prealpi, specie centro orientali, per il resto, alcune giornate di tempo mediamente buono fino al 9 ottobre.
L’aumento termico, progressivo, non immediato, riguarderebbe di più le aree centro settentrionali, dove i valori tenderebbero a porsi anche leggermente sopra media, di 1/2°;
al Centro, i valori tornerebbero in media, in aumeto anche al Sud, rispetto alla fase decisamente freddina precedente, ma qui ancora un po’ sotto media.
Prospettive per fastidi in crescita al Nord e su Toscana, Nord Appennino a inizi della terza decade, mentre sul resto del Centro, al Sud e sulle isole, continuazione di un tempo migliore. La nostra redazione aggiornerà quotidianamente sulla tendenza nel medio-lungo periodo. Su elaborazione dati del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio-Lungo Raggio (ECMWF). (METEOGIORNALE.IT)


