(METEOGIORNALE.IT) Il quadro meteo che si profila per la prossima settimana suggerisce il ritorno a condizioni più calde, con un nuovo impulso subtropicale di origine nordafricana che tenterà di spingere aria rovente verso l’Italia. Una dinamica già vista e ben nota, soprattutto nel cuore dell’estate. Tuttavia, questa nuova ondata di calore, che potrebbe concretizzarsi tra la fine della prima decade e l’inizio della seconda, merita un’analisi più equilibrata del solito. Perché ci sono segnali che, letti con attenzione, ci invitano a non farci travolgere da preoccupazioni premature.
In primo luogo, è importante considerare il contesto climatico da cui stiamo arrivando. Le ultime settimane hanno infatti visto un significativo ridimensionamento delle temperature, grazie a un assetto barico favorevole a discese di aria più fresca dal nord Europa. Questo ha regalato giornate asciutte, ventilate e spesso più fresche della media del periodo. E questo non è solo un dettaglio: entrare nel mese di agosto dopo una lunga fase più temperata significa avere un corpo meno affaticato dal caldo e una mente meno condizionata da lunghe notti insonni e afa persistente.
Il secondo elemento da tenere presente riguarda il calendario astronomico. Anche se siamo ancora nel cuore dell’estate, la fase di massimo irraggiamento solare è alle nostre spalle. Giorno dopo giorno, la durata della luce si accorcia, il sole inizia a scendere sull’orizzonte e le ore in cui si concentrano i picchi di calore si riducono progressivamente. Questo aspetto, pur non annullando la potenza delle avvezioni calde africane, ne limita in parte l’efficacia, soprattutto se l’onda calda non è supportata da dinamiche persistenti o bloccanti.
In altre parole, è come se il terreno fosse un po’ meno fertile rispetto a solo qualche settimana fa. Non si tratta di illudersi o minimizzare ciò che accadrà, il caldo si farà sentire, e probabilmente sarà intenso in alcune zone, ma di osservare il quadro con lucidità. L’eventuale ondata in arrivo sarà comunque condizionata da questi due elementi favorevoli: il recente rinfresco atmosferico e il progressivo indebolimento stagionale della radiazione solare.
Il meteo, in questo momento, ci ricorda che ogni evento va inserito nel suo contesto. E oggi il contesto suggerisce che, pur in presenza di una nuova fiammata subtropicale, gli eccessi potrebbero non raggiungere le soglie drammatiche delle precedenti settimane. Continueremo a seguire l’evoluzione passo dopo passo, ma intanto possiamo permetterci un po’ di fiducia.
Ci ritorneremo.
L’articolo è stato redatto su analisi scientifica con dati dei modelli matematici ECMWF e Global Forecast System del NOAA , ICON . (METEOGIORNALE.IT)
