Le dinamiche atmosferiche che governano il periodo estivo sono particolarmente complesse e spesso caratterizzate da repentini cambiamenti di scenario. Quello che stiamo osservando in questi giorni, con la goccia fredda che sta scivolando verso sud minando la stabilità dell’alta pressione, potrebbe rappresentare soltanto il primo episodio di una serie di perturbazioni destinate a caratterizzare il prosieguo del mese.
L’analisi delle configurazioni bariche a medio termine suggerisce infatti la possibilità che, dopo una fase di temporaneo rinforzo dell’Anticiclone Africano, si possa verificare un nuovo indebolimento della struttura anticiclonica con conseguente ingresso di masse d’aria più fresche dai quadranti settentrionali. Questo secondo episodio di instabilità potrebbe manifestarsi proprio negli ultimi giorni di giugno, creando condizioni meteorologiche simili a quelle attuali ma con caratteristiche potenzialmente ancora più marcate.
Le ragioni che supportano questa ipotesi risiedono nell’attuale configurazione delle correnti atmosferiche alle medie latitudini. Il jet stream, quella sorta di “fiume d’aria” che scorre ad alta quota, sta mostrando una propensione alle ondulazioni che favoriscono l’alternarsi di fasi calde e fresche. Dopo ogni episodio di caldo intenso, le condizioni atmosferiche sembrano predisporsi per un successivo ribaltamento del quadro meteorologico.
Il secondo break estivo, qualora dovesse verificarsi, potrebbe presentare caratteristiche ancora più intense rispetto all’attuale. La ragione è da ricercare nel maggiore contrasto termico che si verrebbe a creare tra le masse d’aria fredda in arrivo e quelle calde già presenti sul territorio. Questo gradiente termico accentuato potrebbe generare fenomeni convettivi di particolare violenza, con temporali organizzati capaci di produrre effetti ancora più significativi di quelli che stiamo osservando in questi giorni.
Le regioni meridionali e le due Isole Maggiori, che rappresentano l’obiettivo principale dell’attuale fase di maltempo, potrebbero trovarsi nuovamente al centro dell’attenzione meteorologica. La posizione geografica di Sardegna e Sicilia, in particolare, le rende particolarmente vulnerabili a questi meccanismi di instabilità, fungendo spesso da catalizzatori per lo sviluppo di sistemi temporaleschi intensi.
La particolarità di questo giugno risiede proprio nell’alternanza estrema tra fasi opposte: dal caldo torrido ai temporali violenti, dalle temperature record ai crolli termici significativi. Se l’ipotesi del secondo affondo dovesse concretizzarsi, ci troveremmo di fronte a un mese che avrà davvero lasciato il segno nella memoria meteorologica italiana, confermando le previsioni iniziali di un giugno dal carattere decisamente particolare e dalle dinamiche atmosferiche complesse.
