
In genere siamo abituati ad osservare cieli foschi e lattiginosi e ciò avviene per un motivo meteo abbastanza noto, legato alle correnti che sollevano la sabbia dal deserto sahariano. La nostra vicinanza al Nord Africa ci espone a questo fenomeno un po’ in tutte le stagioni, non solo in Estate.
Quando questo accade, il pulviscolo delle polveri sahariane in sospensione riduce la visibilità e la tonalità azzurra del cielo, favorendo in taluni casi, quando ci sono precipitazioni, il fenomeno delle piogge sporche. Si tratta di particelle tanto sottili che si spostano facilmente anche in territori più lontani in Europa.
Il cielo biancastro, a tratti grigio, che si osserva in questi giorni è invece da ricondurre agli incendi che stanno distruggendo i boschi del Canada. Nonostante la lontananza con quei territori, i roghi sono talmente estesi che la grande massa di fumo liberata in atmosfera è agganciata direttamente dalle correnti in quota.
Considerando che il flusso occidentale semi ondulato è dominante nella circolazione atmosferica sul nostro Emisfero, i fumi degli incendi canadesi sono trasportate lungo l’Atlantico e fin sul nostro Continente dalla corrente a getto. Ad essere coinvolta è anche l’Italia, specie il Centro-Nord, come hanno evidenziato le foto satellitari.
E’ già successo e può accadere sempre più spesso
Non è la prima volta che accade di vedere i fumi di incendi compiere un tragitto così grande ed in particolare proprio gli incendi canadesi. Già nell’Estate del 2023 si erano verificati roghi così estesi e distruttivi ed è peraltro una delle conseguenze del cambiamento climatico.
Il fenomeno, che si riscontra già da qualche giorno, ha raggiunto la massima intensità nella giornata di Domenica 8 Giugno. Lo scorrimento di questi fumi avviene solo a quote medio-alte e non nei bassi strati con le Alpi che sono state letteralmente avvolte, in quota, da questa cortina di particolato e aerosol.
I sensori delle stazioni montane di Arpa Valle d’Aosta hanno effettivamente rilevato questa densa presenza di polveri degli incendi già dai 3000 metri di quota. Solo una parte minima di questo fumo fortunatamente si spinge a quote più basse, visto che contribuisce all’aumento dei PM10 dannose per il nostro organismo.
Ormai dagli ultimi giorni di Maggio il Canada sta affrontando questi roghi incontrollabili ed è una stagione per il momento terribile, fra le peggiori di sempre assieme al 2003. Si potrebbe assistere sempre più spesso all’arrivo del fumo degli incendi nord-americani, che hanno così un impatto anche sul meteo di casa nostra.
