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Meteo: si rischia un CICLONE in questa data, attenzione a queste Regioni

Giuseppe Proietti di Giuseppe Proietti
10 Mag 2025 - 17:15
in A La notizia del giorno, Alla Prima Pagina Meteo, Meteo News
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(METEOGIORNALE.IT) Incredibile novità meteo, per la verità già ipotizzata da alcuni giorni. Ma oramai ci siamo. Una profonda struttura ciclonica con caratteristiche simili a quelle dei cicloni tropicali si sta rapidamente formando nel cuore del bacino del Mediterraneo e potrebbe impattare duramente sull’Italia nei prossimi giorni.

 

Le ultime proiezioni dei modelli meteorologici confermano l’arrivo imminente di una depressione fortissima, alimentata da masse d’aria calde di origine subtropicale, pronta a scatenare un’intensa fase di maltempo che potrebbe colpire in maniera particolarmente violenta diverse regioni del nostro Paese.

 

Un TLC?

L’evoluzione prevista per i prossimi giorni presenta tutte le caratteristiche tipiche di un evento definito TLC, ovvero Tropical Like Cyclone: si tratta di un fenomeno che, pur sviluppandosi lontano dalle classiche zone tropicali, assume dinamiche simili a quelle dei cicloni tropicali, caratterizzandosi per una struttura simmetrica, venti intensi e un nucleo caldo al suo interno.

 

Ecco perché è pericoloso

A differenza delle comuni perturbazioni atlantiche che regolarmente raggiungono il nostro continente, i TLC mostrano un comportamento peculiare: al loro interno si sviluppa un cuore caldo, tecnicamente denominato warm core, dove la temperatura è sensibilmente più elevata rispetto all’ambiente circostante, in particolare nei bassi strati dell’atmosfera. In questi casi, i valori termici possono superare di oltre 2 o 3 gradi le temperature tipiche delle masse d’aria limitrofe, intensificando i processi convettivi e rendendo il sistema più vigoroso e pericoloso.

 

Questo cuore caldo si forma grazie alla presenza di acque marine insolitamente calde, un elemento chiave che alimenta il sistema e ne favorisce la crescita. In questo caso, il ciclone attingerà energia dal Mar Mediterraneo e dalle masse d’aria calda che si estendono dal deserto del Sahara fino alla catena montuosa dell’Atlante. Questi elementi stanno creando un contesto perfetto per lo sviluppo di un ciclone a forte impatto, in grado di generare piogge torrenziali, venti burrascosi e mareggiate distruttive.

 

La data critica

Secondo le ultime elaborazioni modellistiche, Giovedì 15 Maggio rappresenta una data cruciale. È in questa giornata, infatti, che il ciclone simil tropicale potrebbe avvicinarsi all’Italia, iniziando a impattare soprattutto sulle regioni meridionali. Le aree più a rischio saranno Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia, dove si prevede un’intensificazione del maltempo con conseguenze anche gravi.

 

I venti di tempesta potrebbero raggiungere raffiche superiori ai 100 km/h, con un’accentuata attività eolica che renderà i mari molto agitati. In particolare, le coste esposte del settore ionico saranno soggette a onde alte tra 3 e 4 metri, con elevata probabilità di mareggiate violente e danni costieri. Tali condizioni potranno persistere per almeno 48 ore, creando un contesto estremamente critico per la navigazione e le zone costiere.

 

Possibili alluvioni e allagamenti lampo

Il ciclone non porterà soltanto vento, ma anche precipitazioni molto abbondanti, capaci di insistere per intere giornate sugli stessi territori. Le proiezioni più aggiornate indicano accumuli pluviometrici compresi tra 100 e 200 mm, con punte anche superiori localmente. Un simile quantitativo d’acqua in così poco tempo comporta un elevato rischio idrogeologico, soprattutto nei settori collinari e montuosi della Calabria ionica, della Sicilia orientale, della Lucania e del Salento.

 

Sulla base di esperienze recenti, come quelle vissute negli Autunni del 2023 e del 2024, fenomeni di questo tipo possono generare flash floods, ovvero alluvioni lampo, che in passato hanno già provocato danni ingenti a infrastrutture, abitazioni e coltivazioni. Le forti precipitazioni, concentrate in un tempo ristretto, mettono infatti a dura prova il reticolo idrografico minore e i sistemi di drenaggio urbano, causando rapidi allagamenti nei centri abitati e lungo le principali vie di comunicazione.

 

Un Maggio instabile a lungo

Nonostante l’avanzare della Primavera, la situazione sinottica sul quadrante europeo resta profondamente alterata. La mancanza di una solida figura di Alta Pressione impedisce all’Italia di beneficiare di un periodo di stabilità prolungata. Le perturbazioni continuano a trovare facile accesso al bacino del Mar Tirreno e all’area balcanica, lasciando ampi spazi a strutture cicloniche di vario tipo.

 

Anche nella seconda metà del mese, i modelli non lasciano intravedere un consolidamento dell’Anticiclone delle Azzorre o dell’Anticiclone subtropicale, e ciò comporta un prolungamento dell’instabilità atmosferica. Le condizioni restano favorevoli alla formazione di saccature depressionarie nel Mediterraneo centrale, come quella che nei prossimi giorni potrebbe dar vita al ciclone simil tropicale di cui stiamo parlando.

 

Attenzione alla sua traiettoria

Il modello europeo (ECMWF) e il modello americano (GFS) convergono nel delineare un impatto maggiore tra la notte di Giovedì 15 Maggio e la giornata di Sabato 17 Maggio. In questo lasso temporale, il ciclone potrebbe attraversare il Canale di Sicilia, puntare verso il Golfo di Taranto e infine risalire verso il basso Adriatico.

 

Durante il suo percorso, si teme un graduale approfondimento del minimo barico, con la pressione che potrebbe scendere sotto i 995 hPa, un valore particolarmente basso per le medie del Mediterraneo. L’intero sistema porterà quindi piogge torrenziali, forti temporali, vortici ciclonici secondari e un vento ciclonico a rotazione antioraria che potrebbe investire anche le regioni centrali adriatiche.

 

Alta Pressione latitante: l’Italia resta esposta a nuovi cicloni

Il contesto meteorologico di questo Maggio 2025 si sta rivelando quanto mai instabile e dinamico. Le condizioni attuali indicano una notevole latenza stagionale per quanto riguarda la presenza dell’Alta Pressione, che solitamente nel cuore della Primavera inizierebbe a consolidarsi. Senza una struttura di Anticiclone stabile, l’Italia resta esposta a ripetuti affondi depressionari, capaci di attivare fenomeni meteo estremi… (METEOGIORNALE.IT)

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