(METEOGIORNALE.IT) Articolo inviato da un lettore e rivisto dalla redazione
Avevo sempre sognato il Caribe colombiano, ma non immaginavo che SANTA MARTA mi avrebbe colpito così profondamente. Non è solo una destinazione, è una rivelazione: un luogo dove la storia millenaria delle popolazioni indigene si intreccia con la vivacità del presente, dove il mare cristallino si riflette nelle lussureggianti montagne e la brezza tropicale trasporta profumi di frutti esotici e spezie antiche.
SANTA MARTA si trova nella parte settentrionale della COLOMBIA, affacciata sulle acque turchesi del MAR CARAIBICO. È la città più antica del Paese e una delle prime fondate dagli spagnoli in Sud America. Tuttavia, la sua anima non è coloniale: è un crocevia vibrante di cultura indigena, modernità caraibica e natura incontaminata.
Il territorio circostante è un vero e proprio mosaico di paesaggi: dalle spiagge di sabbia bianca che si estendono a perdita d’occhio, alle cascate nascoste tra la giungla, fino alle vette innevate della Sierra Nevada de Santa Marta, una delle catene montuose costiere più alte del mondo. È una geografia contrastante e affascinante, che cambia volto ad ogni curva della strada.
La Sierra Nevada, sacra per le popolazioni Kogi, Arhuaco, Wiwa e Kankuamo, custodisce non solo luoghi mistici ma anche una biodiversità incredibile. I sentieri che si inoltrano nella selva, spesso tracciati dai nativi, portano verso antiche città perdute come la leggendaria Ciudad Perdida, un sito archeologico che risale a molto prima di Machu Picchu. Camminare tra quelle rovine, ascoltando il silenzio rotto solo dal canto degli uccelli e dallo scroscio dei ruscelli, è un’esperienza quasi spirituale.
Ma SANTA MARTA non è soltanto avventura. È anche relax, allegria, colori. Il quartiere di El Rodadero, ad esempio, pulsa di vita sia di giorno che di notte. Le sue spiagge sono perfette per prendere il sole, fare snorkeling o semplicemente sorseggiare un succo di mango fresco mentre si osservano le barche da pesca oscillare dolcemente all’orizzonte. Poco più in là, Taganga, un ex villaggio di pescatori oggi meta amata dai backpackers, offre tramonti che sembrano dipinti e immersioni tra i coralli.
Uno dei luoghi più magici è senza dubbio il Parque Nacional Natural Tayrona. Situato a est della città, è un santuario naturale dove la giungla tropicale incontra il mare in un abbraccio selvaggio e poetico. Le spiagge di Cabo San Juan, Playa Cristal o Bahía Concha sembrano uscite da una cartolina: sabbia dorata, acque calme e trasparenti, scimmie curiose che saltano tra i rami, e iguane pigre che prendono il sole. Qui è impossibile non sentirsi parte della natura.
Il clima di SANTA MARTA è ciò che ci si aspetta da un angolo di paradiso tropicale: caldo tutto l’anno, con temperature medie intorno ai 30°C. L’umidità è costante, ma mai opprimente grazie alla brezza marina che soffia regolare. Le piogge, brevi ma intense, sono spesso concentrate nei mesi tra maggio e novembre. Ogni acquazzone sembra voler purificare l’aria, lasciando dietro di sé un profumo di terra bagnata e un cielo incredibilmente azzurro.
Le opportunità di svago sono infinite. Gli amanti del trekking troveranno pane per i loro denti nei sentieri verso Ciudad Perdida o nei percorsi più brevi nel Tayrona. Chi preferisce il mare può scegliere tra snorkeling, immersioni subacquee, kayak o anche semplici bagni in baie segrete. I più curiosi possono immergersi nella cultura locale visitando i mercati di Santa Marta centro, dove si vendono artigianato, erbe curative, spezie e frutti tropicali dai nomi esotici: guanábana, lulo, zapote.
La sera, la città si trasforma. I ristoranti lungo la Carrera 3 offrono pesce fresco cucinato secondo antiche ricette caraibiche, mentre i bar lungo la spiaggia propongono cocktail colorati a base di rum e frutta. Le note di cumbia e vallenato invadono l’aria, invitando chiunque a lasciarsi andare a qualche passo di danza.
Ci sono momenti, in viaggio, in cui ci si sente completamente in sintonia con il luogo in cui ci si trova. A me è successo a SANTA MARTA. Forse era il tramonto sul mare visto da un’amaca, o l’incontro casuale con un artigiano che raccontava le storie della sua gente. O forse la scoperta che, in questo angolo di Colombia, ogni angolo racconta qualcosa: una leggenda indigena, una battaglia coloniale, un amore nato tra le onde.
E allora sì, lo posso dire: SANTA MARTA non è solo una meta da visitare, è un viaggio da vivere con tutti i sensi. (METEOGIORNALE.IT)
