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Ouro Preto, dove l’oro incontra l’anima del Brasile

Rossana Brambilla di Rossana Brambilla
02 Apr 2025 - 11:01
in Viaggi e Clima
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(METEOGIORNALE.IT) Articolo inviato da un lettore e rivisto dalla redazione

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Quando si parla di OURO PRETO, non si può fare a meno di evocare immagini di cupole barocche, strade lastricate e montagne che si rincorrono all’orizzonte. Questo straordinario angolo del BRASILE, situato nello stato di MINAS GERAIS, è molto più di una semplice meta turistica: è un viaggio nel tempo, un tuffo nella storia coloniale del Paese, un luogo in cui la fede, l’arte e la natura sembrano fondersi in un equilibrio perfetto.

Io stesso ho avuto la fortuna di visitare questa città, e posso dire senza esagerare che camminare tra le sue vie è come sfogliare un libro illustrato del XVIII secolo. Ogni angolo, ogni pietra, ogni facciata racconta un capitolo di un’epoca in cui il BRASILE era un ricco avamposto dell’impero portoghese, alimentato dalla febbre dell’oro.

 

Una geografia scolpita tra cielo e roccia

OURO PRETO sorge tra le montagne della SERRA DO ESPINHAÇO, un’antica catena montuosa che definisce il paesaggio con i suoi rilievi ondulati, i dirupi improvvisi e le vallate verdeggianti. È proprio questa geografia a conferire alla città un fascino scenografico, con scorci mozzafiato che si aprono improvvisamente tra i tetti rossi delle case coloniali.

La città si sviluppa su livelli differenti, seguendo l’andamento irregolare del terreno. Salite e discese si alternano senza sosta, rendendo ogni passeggiata un piccolo viaggio tra prospettive sempre nuove. Le colline offrono vedute spettacolari sulle cupole decorate delle chiese e sulle torri campanarie che svettano nel cielo limpido.

 

La magnificenza dell’arte barocca

OURO PRETO è considerata il cuore dell’arte barocca brasiliana, e non a caso è stata riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. È difficile trovare un altro luogo in AMERICA LATINA dove questo stile artistico abbia trovato espressione così intensa e profonda. Le chiese, autentici scrigni di bellezza, custodiscono al loro interno altari dorati, statue di santi, affreschi e decorazioni in legno che lasciano senza fiato.

Una delle esperienze più intense che ho vissuto è stata la visita alla Igreja de São Francisco de Assis, progettata dal celebre artista Aleijadinho, uno dei geni indiscussi dell’arte coloniale. La sua opera, intrisa di pathos e devozione, trasmette ancora oggi un senso di sacralità tangibile. Camminando tra i banchi della chiesa, sotto l’imponente volta affrescata, ho percepito quel legame profondo tra la spiritualità e la terra da cui tutto ha avuto origine.

 

Tra miniere d’oro e leggende coloniali

Il nome stesso della città – OURO PRETO, ossia “oro nero” – richiama la sua vocazione mineraria. Durante il XVIII secolo, questo era uno dei centri più ricchi del mondo, grazie all’estrazione dell’oro che affiorava copioso dalle vene rocciose delle montagne circostanti. Ancora oggi è possibile visitare antiche miniere, come quella di Chico Rei, che permette di scendere nel ventre della terra e toccare con mano il lavoro durissimo dei minatori dell’epoca.

La leggenda di Chico Rei, un ex schiavo africano che riuscì a riscattarsi e ad acquistare la propria libertà, continua a vivere tra le pareti scure della miniera e nelle storie tramandate dagli abitanti. È uno di quei racconti che ti restano dentro, che rendono il viaggio non solo culturale, ma profondamente umano.

 

Un clima che abbraccia il viaggiatore

Una delle sorprese più gradite di OURO PRETO è il suo clima temperato, un vero toccasana per chi, come me, arriva da zone tropicali o da metropoli soffocanti. Le fresche brezze montane accarezzano le vie cittadine, portando con sé un profumo di fiori e pietra antica. Le giornate soleggiate, con un cielo terso e luminoso, sono perfette per esplorare senza fretta i quartieri storici e gli angoli più nascosti.

Durante il mio soggiorno, ho potuto godere di mattinate tiepide, ideali per le visite culturali, e pomeriggi ventilati, che invitano a sedersi in una piazza, sorseggiare una birra artigianale locale e lasciarsi andare al ritmo lento della città. Anche le notti sono piacevolmente fresche, ideali per dormire senza bisogno di aria condizionata.

 

Cultura e svago tra caffè, botteghe e festival

OURO PRETO è anche un vivace centro universitario, grazie alla presenza della Universidade Federal de Ouro Preto, che anima le sue strade con una gioventù allegra e curiosa. Questo connubio tra storia e modernità rende la città estremamente stimolante. È facile imbattersi in piccole gallerie d’arte, caffè letterari, botteghe artigiane dove si vendono gioielli in pietre dure e oggetti scolpiti a mano.

Durante la mia visita, ho avuto la fortuna di assistere a un festival locale: la Semana Santa, celebrata con una partecipazione commovente. Processioni notturne illuminate da candele, canti tradizionali, tappeti floreali lungo le strade… ogni gesto sembrava parte di un rituale antico e collettivo. È stato uno dei momenti più emozionanti del viaggio, perché ho percepito la profonda spiritualità di questa terra.

OURO PRETO non è solo un luogo da visitare, ma un mondo da ascoltare, da osservare con calma, lasciandosi incantare dalle facciate colorate, dai rumori ovattati dei passi sul selciato, dalla musica che esce da una finestra aperta, dal profumo di pão de queijo appena sfornato.

Ogni dettaglio è un invito a restare, a perdersi, a vivere. (METEOGIORNALE.IT)

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