(METEOGIORNALE.IT) Meteo instabile e freddo anomalo stanno riportando condizioni decisamente invernali su gran parte della penisola italiana, segnando un inizio di Aprile davvero inaspettato. Dopo un Marzo caratterizzato da sbalzi repentini, il quadro meteorologico si è trasformato con l’arrivo di correnti gelide in discesa dal Nord Europa, le quali stanno interagendo con l’area mediterranea generando fenomeni meteo intensi, precipitazioni nevose a quote insolite e temperature in netto calo. Il cuore dell’azione atmosferica si concentra principalmente tra il Centro e il Sud Italia, ma anche il Nord risente degli effetti di questa ondata di freddo tardivo.
Neve sui rilievi di Piemonte e Valle d’Aosta
Nel Nord Italia, nonostante una minore esposizione rispetto ad altre zone del Paese, la situazione meteo sta evolvendo verso un peggioramento. Le regioni nordoccidentali, con particolare attenzione al Piemonte occidentale e alla Valle d’Aosta, sono interessate da un flusso freddo proveniente da est che, scontrandosi con le Alpi, sta producendo nevicate localizzate, soprattutto lungo i versanti esposti.
Il fenomeno, ben noto nell’ambito della meteorologia, si spiega attraverso il cosiddetto effetto stau, un processo secondo il quale l’aria umida viene spinta in alto dalla presenza delle montagne, raffreddandosi e dando luogo a precipitazioni, spesso nevose quando le temperature sono adeguate.
Le simulazioni numeriche attuali indicano la possibilità di neve anche in collina, con la quota neve che potrebbe stabilizzarsi tra 800 e 1000 metri, ma scendere localmente sotto questa soglia durante le ore notturne, soprattutto in presenza di rovesci intensi. Gli accumuli di neve saranno più consistenti nelle vallate interne, in particolare lungo il confine con la Francia, dove il manto nevoso potrebbe sorprendere per spessore, soprattutto se si considera il periodo primaverile.
Si abbassa la quota neve in modo marcato
Su tutta la dorsale appenninica, la discesa di aria gelida di matrice artica provocherà un abbassamento significativo della quota neve, con un panorama meteo che ricorda più l’Inverno che la Primavera. Sul settore centrale, che comprende Toscana orientale, Umbria e le zone interne del Lazio, la neve potrà cadere fino agli 800 metri. Spostandosi verso sud, tra Abruzzo e Molise, le precipitazioni nevose si attesteranno intorno ai 900-1000 metri, ma in caso di intensificazione delle precipitazioni, non sono escluse fioccate a quote anche inferiori.
Nelle zone montuose più alte del Sud, come quelle interne della Campania, della Lucania e della Calabria settentrionale, la neve sarà presente tra 1000 e 1400 metri, ma nelle ore serali si potrebbero registrare eventi nevosi anche a quota più bassa, specie se accompagnati da fenomeni intensi.
Piogge, temporali e grandinate in arrivo
Le regioni che si affacciano sul versante adriatico stanno vivendo una fase meteo fortemente instabile. L’aria fredda in arrivo da nordest, particolarmente umida, sta contribuendo alla formazione di nuvolosità estesa, piogge continue, temporali irregolari e, in alcuni casi, grandinate improvvise. Le aree più colpite risultano essere Marche, Abruzzo e la parte settentrionale della Puglia, dove il meteo sta assumendo tratti da pieno Inverno, soprattutto durante la notte.
Il contrasto tra l’aria fredda e l’umidità in risalita dal mare Adriatico genera una dinamica atmosferica che favorisce lo sviluppo di celle temporalesche, capaci di scaricare al suolo notevoli quantità d’acqua in breve tempo. Il tutto è accompagnato da un marcato abbassamento delle temperature, che contribuisce a rendere le condizioni ancora più rigide e difficili.
Raffiche forti fino a 100 km/h intensificano il freddo
Un altro fattore determinante di questa fase meteo è rappresentato dal vento intenso. Il grecale, che proviene da nordest, soffia con forza crescente e, secondo le ultime proiezioni, raggiungerà raffiche fino a 100 km/h, in particolare sulle coste centrali dell’Adriatico e nelle valli appenniniche.
Questo vento accentua la sensazione di freddo, fenomeno noto come wind chill, ovvero la temperatura percepita dal corpo umano in presenza di vento. In molte località, pur in presenza di temperature reali non inferiori allo zero, il freddo avvertito potrà risultare molto più pungente, con valori percepiti anche di 5 o 6 gradi inferiori a quelli segnati dai termometri. Tale sensazione sarà particolarmente evidente nelle aree montuose e nei momenti della giornata privi di irraggiamento solare.
Freddo diffuso fino a Giovedì 3 Aprile
L’ondata di freddo che ha investito l’Italia dovrebbe proseguire almeno fino a Giovedì 3 Aprile, mantenendo un’impronta meteo decisamente invernale. Le temperature minime torneranno sotto lo zero nelle aree pianeggianti del Nord Italia, in particolare su Piemonte, Lombardia orientale e Veneto, dove i cieli sereni notturni favoriranno la perdita di calore, generando gelate tardive. Durante il giorno, invece, l’aumento del soleggiamento permetterà un leggero recupero delle temperature, che potranno raggiungere i 16-18 gradi Celsius, ma senza un reale miglioramento.
Da Venerdì 4 Aprile, è attesa una possibile rimonta dell’Alta Pressione delle Azzorre, che potrebbe modificare il contesto attuale portando condizioni meteo più stabili e un progressivo aumento termico. Il promontorio anticiclonico, proveniente dalla zona delle Canarie e in espansione verso l’Europa centrale, dovrebbe garantire cieli più limpidi e un incremento più marcato delle temperature diurne, specie nei settori centro-settentrionali del Paese.
Nuova possibile irruzione fredda entro metà Aprile
Nonostante il possibile intervento dell’Anticiclone, alcuni modelli previsionali indicano che la stabilità meteo potrebbe non essere duratura. Tra le varie elaborazioni numeriche, emergono scenari che suggeriscono un nuovo ingresso di aria fredda dal Nord Europa entro i primi dieci giorni del mese. Questa potenziale seconda irruzione riporterebbe neve a bassa quota, gelate notturne e precipitazioni diffuse, mantenendo un meteo più vicino all’Inverno che alla Primavera.
Aprile, come da tradizione, è un mese di grande variabilità atmosferica. Gli appassionati di meteorologia e coloro che seguono l’evoluzione stagionale sanno bene quanto questo mese possa riservare colpi di scena, e anche nel passato recente non sono mancate sorprese con nevicate e freddo persistente fino alla seconda metà del mese. L’atmosfera instabile che si respira in questi giorni sembra ricalcare proprio quei precedenti.
In un contesto così dinamico, sarà fondamentale seguire con attenzione gli aggiornamenti meteo. Nonostante l’Equinozio di Primavera sia ormai alle spalle e la stagione fredda sia tecnicamente conclusa, l’Inverno, con la sua coda lunga, sembra voler tornare a farsi sentire con forza proprio nel cuore della Primavera.
I prossimi giorni si preannunciano dunque decisivi per comprendere se l’attuale irruzione artica sarà l’ultimo assalto del gelo o solo un preludio ad altri episodi di maltempo invernale. L’evoluzione meteo è ancora in fase di definizione, e ogni giorno che passa potrebbe portare novità significative sul fronte delle previsioni.
Neve anche in pianura? Scenari da non escludere
Alcuni segnali suggeriscono che, in caso di ulteriore raffreddamento dell’atmosfera, le condizioni potrebbero divenire favorevoli alla caduta di neve persino in pianura, specie nelle zone interne del Centro Italia e nelle valli del Nord, in presenza di rovesci intensi e temperature al limite. Non è da escludere che tra la notte di Martedì e le prime ore di Mercoledì, i fiocchi possano fare la loro comparsa anche sotto i 500 metri, un evento raro in questa fase dell’anno ma non impossibile, viste le dinamiche attualmente in gioco.
Questa fase meteo complessa, carica di elementi contrastanti, mette in luce ancora una volta quanto il mese di Aprile possa essere imprevedibile e affascinante dal punto di vista meteorologico. Con l’arrivo del fine settimana e la probabile azione dell’Anticiclone delle Azzorre, sarà interessante osservare se il miglioramento sarà duraturo o se, al contrario, l’Inverno riuscirà a risalire nuovamente dal Nord Europa, influenzando nuovamente il meteo italiano. Le prossime 72 ore saranno quindi cruciali per definire la traiettoria delle correnti atmosferiche e capire se davvero questa sarà l’ultima nevicata di stagione o se Aprile ci regalerà altri scenari meteo gelidi. (METEOGIORNALE.IT)
