
L’inverno potrebbe finalmente mostrare il suo volto più rigido nel mese di Febbraio, con un cambio meteo radicale che potrebbe sconvolgere il quadro climatico attuale. Dopo settimane caratterizzate da temperature insolitamente miti, le proiezioni meteorologiche indicano l’arrivo di un’ondata di freddo intenso, in grado di riportare gelo e neve su diverse regioni italiane.
Le dinamiche atmosferiche su scala europea stanno evidenziando segnali sempre più evidenti di una svolta meteorologica significativa. L’elemento chiave di questa evoluzione è rappresentato dalla risalita dell’anticiclone delle Azzorre verso nord, con un’estensione progressiva fino all’Islanda. Questo movimento favorirebbe lo scivolamento di masse d’aria gelide dalla Scandinavia e dalla Russia verso l’Europa centro-Orientale e successivamente il Mediterraneo, compresa l’Italia.
Le ultime proiezioni suggeriscono che intorno all’8-10 febbraio un impulso di aria artica, sospinto da una depressione situata tra Finlandia e Russia, potrebbe dirigersi rapidamente verso il nostro Paese. In particolare, le regioni settentrionali sarebbero le prime a subire il drastico abbassamento delle temperature, con il freddo che si estenderebbe poi a tutta la Penisola.
Il vero Inverno di Febbraio
Se questo scenario venisse confermato, si assisterebbe a un crollo termico significativo, con valori ben al di sotto delle medie stagionali. Dopo settimane di clima più primaverile che invernale, il mese di febbraio potrebbe finalmente ripristinare condizioni gelide e nevose, riportando l’inverno su tutta l’Italia. L’afflusso di aria artica potrebbe non solo causare un abbassamento delle temperature, ma anche creare le condizioni ideali per nevicate fino a quote molto basse, specialmente lungo il versante adriatico e nelle aree più esposte ai venti orientali.
L’attenzione si concentra anche su un altro elemento chiave: la possibile formazione di una profonda depressione. Se questa perturbazione dovesse posizionarsi favorevolmente, l’Italia si troverebbe tra l’irruzione di aria gelida da nord-est e un flusso perturbato da ovest, creando le condizioni per un’ondata di maltempo diffuso, con nevicate a bassa quota e possibili episodi di neve in pianura.
L’entità e la durata di questa fase gelida dipenderanno dalla posizione esatta dei minimi depressionari e dall’evoluzione delle correnti atmosferiche. Attualmente, i modelli previsionali indicano che il periodo più critico potrebbe collocarsi tra la seconda e la terza decade di febbraio, con effetti che potrebbero protrarsi a lungo, portando condizioni di inverno tardivo.
