Un fenomeno meteo di cui si parla poco si verifica raramente, solo poche volte in un decennio. Si chiama Tyrrhenian Sea Effect, noto anche come Tyrrhenian Sea Snow Effect, ed è un fenomeno meteorologico unico, caratteristico delle coste e delle aree interne del medio-basso Tirreno. L’evento si attiva quando una massa d’aria fredda e instabile si scontra con le acque più calde del Mar Tirreno, creando nubi e abbondanti precipitazioni, che spesso si trasformano in spettacolari nevicate.
Durante i mesi più freddi, in particolare tra dicembre e febbraio, il Mar Tirreno mantiene temperature superficiali più alte rispetto all’aria sovrastante. Questo contrasto termico è fondamentale per alimentare il fenomeno. Quando l’aria fredda proveniente dal Nord Europa o dai Balcani si riversa sul mare, si intensifica il gradiente termico verticale. La differenza di temperatura tra le basse e alte quote dell’atmosfera stimola potenti correnti convettive, favorendo la formazione di nubi cumuliformi.
Queste nubi, ricche di umidità, si sviluppano rapidamente, dando origine a intensi fenomeni meteorologici come rovesci, temporali e, in condizioni particolari, nevicate. Tali nevicate possono interessare sia le coste del Centro Italia che le Isole Maggiori, come la Sardegna e la Sicilia.
Sono numerose le nevicate verificatesi su Roma, anche se molte sono state dimenticate. Tra i romani è diffusa l’idea che nella capitale non nevichi mai, il che non è del tutto falso. Le nevicate romane, infatti, sono rare, ma non inesistenti, persino nel contesto dei cambiamenti climatici e delle fluttuazioni climatiche attuali.
Roma viene talvolta colpita da nevicate eccezionali attribuibili al Tyrrhenian Sea Effect. Alcuni eventi storici restano vivi nella memoria collettiva, mentre altri sono stati dimenticati.
Alla domanda se questo inverno vedrà la neve su Roma, non esiste una risposta certa. Rispetto ad altri anni, le condizioni atmosferiche appaiono favorevoli, con schemi climatici che potrebbero portare alla neve. Le intrusioni di aria fredda proveniente dalla valle del Rodano portano nubi cariche di umidità, e con temperature basse potrebbe verificarsi una nevicata o del nevischio. Pur avendo un clima mite, Roma ha registrato nelle stazioni meteo delle aree periferiche valori inferiori a -10 °C durante storiche ondate di gelo degli ultimi cinquant’anni.
- Dicembre 1943: In questo mese, Roma fu coperta da 20 centimetri di neve, un evento eccezionale che paralizzò la città per tre giorni. Sebbene il paesaggio si trasformò in uno scenario fiabesco, l’ondata di gelo aggravò le difficoltà già pesanti causate dalla Seconda Guerra Mondiale.
- Dicembre 1985: Un’altra nevicata significativa si verificò pochi giorni prima di Natale, con accumuli fino a 10 centimetri. Le scuole vennero chiuse e i romani poterono ammirare la città imbiancata.
- Dicembre 2017: La penultima grande nevicata avvenne il 17 dicembre, con accumuli tra i 5 e i 10 centimetri. La città si trasformò in un paesaggio invernale per un’intera giornata. L’ultima nevicata a Roma risale al febbraio 2018.
Il Tyrrhenian Sea Effect è intensificato dalla configurazione geografica delle coste tirreniche e dalla vicinanza dei rilievi appenninici. Le nubi generate dal Mar Tirreno, spinte da venti come il Maestrale, incontrano barriere naturali come i Castelli Romani o il Vesuvio, scaricando le precipitazioni man mano che salgono di quota. Tuttavia, il fenomeno può estendersi anche più a nord, interessando le province settentrionali del Lazio, vaste aree della Toscana e dell’Umbria. Episodi di neve sono stati registrati anche a Firenze e a Napoli, come accaduto nel 2018.
Tra le nevicate dimenticate dai romani spicca quella dell’11 febbraio 1986, quando i Colli Romani e le zone circostanti furono coperti da uno strato di neve tra 60 e 80 centimetri in una sola notte, mentre su Roma gli accumuli variarono tra 30 e 40 centimetri. È curioso come si ricordi spesso la nevicata del 1985, nonostante quella dell’anno successivo sia stata molto più abbondante.
Con i cambiamenti climatici in corso, si osservano alterazioni nella frequenza e nell’intensità di questi fenomeni. Gli eventi nevosi legati al Tyrrhenian Sea Effect potrebbero diventare più rari, ma al contempo più intensi. La maggiore energia disponibile nell’atmosfera favorisce precipitazioni più abbondanti, trasformando episodi meteorologici in fenomeni estremi.
Alla domanda se quest’anno Roma vedrà la neve, si può rispondere, come già detto, che le correnti sembrano favorevoli. Con i prossimi aggiornamenti meteo si potranno avere previsioni più precise.
