Rottura degli equilibri
Siamo al primo giro di boa del cambiamento climatico che si sta concretizzando sull’Europa ad opera di una massa di aria artica che ha rotto gli equilibri anticiclonici soprattutto sulle nazioni centrale che hanno vissuto una lunga parentesi anticiclonica e decisamente meno consona al periodo in essere.
Ora, gli scenari che si aprono all’orizzonte, per la seconda e terza decade di gennaio, sono da pieno inverno, come i vecchi tempi e non escludiamo che da qui, fino alla fine del mese, un intenso episodio di gelo e neve possa coivolgere non solo l’Europa centrale e le nazioni orientali, ma anche l’Italia.
Gennaio come i vecchi tempi?
Ricordiamo che il mese di gennaio è storicamente (o quantomeno è sempre stato così fino a qualche anno fa) uno dei periodi più freddi dell’anno, e le tendenze meteo attuali sembrano confermare la possibilità di una svolta significativa nel corso della seconda metà del mese.
Gli ultimi aggiornamenti dai modelli meteorologici indicano infatti la probabilità di un cambio di configurazione atmosferica, con l’arrivo di correnti fredde (da Nord e da Est) e possibilità di nevicate anche a basse quote sull’Italia seppur in diversi range temporali.
Dinamiche Vortice Polare
Il tutto, come ben noto, ruota attorno alle dinamiche del Vortice Polare, una struttura atmosferica chiave per comprendere l’evoluzione del meteo in Europa e quindi di conseguenza anche in Italia.
Insomma, dopo un periodo caratterizzato da una relativa stabilità, si prevede un possibile indebolimento del Vortice Polare, che potrebbe favorire la discesa di masse d’aria artica verso le latitudini più basse calamitate da diverse perturbazioni in scorrimento da Ovest verso Est, ovvero dall’Atlantico verso il Mediterraneo.
In particolare, l’espansione dell’anticiclone delle Azzorre verso nord, accompagnata da un blocco atmosferico sul Nord Europa, potrebbe creare un “canale” ideale per l’afflusso di aria gelida dall’Europa orientale o dalla Scandinavia verso l’Italia. Questa configurazione è spesso associata a ondate di gelo e nevicate diffuse, così come avveniva in passato (2012 in primis).
Per l’Italia, quali scenari?
Se questa dinamica dovesse concretizzarsi, l’Italia potrebbe trovarsi interessata da un netto calo delle temperature già a partire dalla metà di gennaio. Le regioni del Nord e del Centro sarebbero le prime a risentire dell’afflusso di aria fredda, con temperature sotto la media stagionale e nevicate che potrebbero raggiungere anche le pianure, specialmente nella Val Padana.
Anche il Centro-Sud non sarebbe immune dagli effetti di questa possibile svolta meteo. In caso di interazione tra le masse d’aria fredda e il Mediterraneo, si potrebbero generare sistemi perturbati capaci di portare neve a quote collinari o localmente più basse. Poi successivamente, la ritornante fredda da Est potrebbe portare nevicate anche lungo le coste Adriatiche, dalla Romagna alla Puglia.
Attendiamo…
E dunque, è importante sottolineare che, nonostante i segnali attuali siano piuttosto chiari, le previsioni a lungo termine presentano sempre un margine di incertezza. Fattori come l’intensità del blocco anticiclonico o la traiettoria precisa delle correnti fredde possono influenzare in modo significativo gli effetti sull’Italia. Per questo, vi rimandiamo a nuovi aggiornamenti magari più chiari ma sempre con le dovute cautele.
