La mitezza in arrivo potrebbe innescare gelo e neve a febbraio, come fase di compensazione agli sconvolgimenti meteorologici in atto e previsti nei prossimi giorni. È vero che il Vortice Polare si rinforzerà nuovamente, ma allo stesso tempo febbraio è ormai dietro l’angolo, rappresentando una fase dell’anno cruciale, già osservata in numerose occasioni.
In questo 2025, a differenza del 2024, non si sono registrate alte pressioni durature. Tuttavia, è evidente che il Nord Italia soffre per un’assenza quasi totale di precipitazioni, che però torneranno a breve. Su Alpi e Prealpi cadrà abbondante neve, ma non a bassa quota, nonostante il freddo si farà sentire maggiormente come percezione che come effettivo calo delle temperature.
Vi chiederete: e il gelo annunciato come probabile? Gli schemi climatici che lo favoriscono sono presenti e potrebbero manifestarsi con intrusioni successive a questa fase attraverso ondate di aria fredda. Numerosi mesi invernali hanno già mostrato scenari simili. Tuttavia, l’emergenza principale resta un’altra: temperature molto elevate rispetto alla media e ondate di freddo troppo deboli, almeno qui in Europa.
Il freddo, pur essendo poco gradito, è necessario per riequilibrare gli squilibri climatici. Stiamo attraversando una fase climatica complessa, apparentemente priva di una via d’uscita, con forti variazioni previsioni che cancellano ogni parvenza di normalità, sostituite da nuove anomalie caratterizzate da mitezza. Tuttavia, il clima globale non è cambiato al punto da cancellare ogni traccia dell’inverno che conoscevamo.
Le temperature globali sono aumentate, eppure molte aree del Pianeta, sia nel Sud del Mondo che nel Nord, continuano a registrare ondate di freddo estremo che creano disagi per la loro intensità. Pensate, ad esempio, a ciò che sta accadendo nel Nord America, dove in sole 24 ore le temperature in molte località sono crollate anche di 20°C. Certo, la loro orografia consente simili estremi meteorologici, al contrario di quanto accade da noi.
Tuttavia, in Europa esiste una barriera invisibile che sembra respingere ogni irruzione di aria gelida. Questo rappresenta un problema, poiché la sua origine è ignota e l’inspiegabile, prima o poi, potrebbe mutare improvvisamente, portandoci addosso il freddo estremo. Episodi di meteo estremo, come il febbraio del 2012 e del 2018, sono ancora vividi nella memoria: eventi recenti, non risalenti a 30 o 50 anni fa.
