Ciò che sta per accadere merita attenzione. Merita non uno, più approfondimenti a causa della complessità dello scenario che sta per realizzarsi. Scenario ovviamente meteo climatico, che evidenzia – semmai ce ne fosse bisogno – che anche Gennaio non ha la minima intenzione di passare inosservato.
Ha voglia di lasciare il segno e se è vero che l’Alta Pressione rischia di ritagliarsi spazi importanti è altrettanto vero che l’Inverno avrà comunque voce in capitolo. Al di là del cambiamento subentrato nel corso delle ultime ore, come ben saprete pilotato dall’Atlantico, quel che più interessa è il maltempo successivo.
Maltempo che sarà scatenato, lo confermiamo, da un’irruzione fredda proveniente da nordest. Sarà aria fredda artica, che approfitterà della proiezione meridiana dell’Alta Pressione per gettarsi con foga verso sud-sudovest. La parte più corposa dovrebbe attardarsi sull’Europa orientale, mentre da noi dovrebbe transitare un vortice freddo il cui impatto sul Mediterraneo rischia seriamente di diventare preoccupante.
Già, guardando le varie mappe di previsione non passa certamente inosservato il ciclone mediterraneo che potrebbe approfondirsi sui mari meridionali, diciamo tra Sicilia e Sardegna. Tuttavia è giusto dirvi che sull’esatta collocazione i tentennamenti sono tanti e che poter sciogliere definitivamente la prognosi occorrerà pazientare ancora qualche giorno.
Diciamo che le probabilità che tale struttura ciclonica possa svilupparsi sono realmente elevate, difatti tutti i centri di calcolo internazionali propongono questa soluzione. Ed allora, scrutando tra qualche modello previsionale a più alta risoluzione, scorgiamo dettagli un po’ preoccupanti. Preoccupanti in termini di entità e persistenza delle precipitazioni su alcune regioni, ad esempio tra le due Isole Maggiori e i versanti ionici.
Ma al di là dei dettagli previsionali, che chiaramente andranno discussi e rivisti in corso d’opera, la sinottica andrà confermata ed eventualmente approfondita ulteriormente. Non scordiamoci che sarà un ciclone mediterraneo derivante dall’impatto dell’aria fredda su mari evidentemente ancora molto miti, indi per cui i contrasti termici potrebbero essere realmente esagerati.
No, non ci siamo dimenticati della neve, neve che cadrebbe a cavallo tra domenica e lunedì allorquando l’irruzione piomberebbe con foga su di noi aprendo a quel punto la crisi ciclonica fin qui descritta. Ma di neve, piogge, nubifragi e quant’altro parleremo in altra sede.