Il Vortice Polare sarà molto forte nei prossimi periodi e questa è una notizia da tener d’occhio: di fatti, rappresenta una delle strutture meteo più ingenti dell’emisfero settentrionale. Situato sopra il Polo Nord, è caratterizzato da un’enorme area di Bassa Pressione circondata da venti fortissimi che ruotano in senso antiorario. Questo sistema, oltre a mantenere confinata l’aria fredda nelle regioni artiche, ha un ruolo cruciale nell’influenzare il clima di paesi lontani, tra cui l’Italia.
Un periodo di debolezza che sta per concludersi
In questo momento, il vortice si trova in una fase di debolezza, manifestata dalla formazione di due lobi distinti. Uno di questi lobi si è spostato verso l’Europa, generando una consistente ondata di freddo che ha coinvolto molte regioni italiane.
Le temperature sono scese bruscamente, raggiungendo valori nettamente inferiori alle medie stagionali, mentre la neve ha fatto la sua comparsa anche a quote molto basse, specie nelle regioni settentrionali e centrali. Questa situazione, tipica di un vortice polare frammentato, è la conseguenza della discesa di aria artica verso latitudini meridionali.
Ora si ricompatta: per quanto?
Con l’arrivo di Gennaio e Febbraio, mesi centrali della stagione fredda, le tendenze meteorologiche suggeriscono una possibile ricompattazione del Vortice Polare. Questo processo, se confermato, potrebbe tradursi in una maggiore stabilità atmosferica sull’Italia, con temperature sopra le medie e una riduzione delle irruzioni fredde. Fine dell’Inverno? Ma no…
Ci sono tante variabili in gioco
Un elemento chiave che può influenzare il comportamento del vortice è il fenomeno del riscaldamento stratosferico improvviso. Questo evento, che consiste in un rapido aumento delle temperature nella stratosfera, può destabilizzarlo, causandone una frammentazione o un temporaneo indebolimento, nel giro di pochissimi giorni.
Se questo fenomeno dovesse verificarsi nelle prossime settimane, l’Italia potrebbe affrontare nuove ondate di freddo, con temperature estremamente rigide e nevicate diffuse anche a bassa quota. Eventi simili sono già stati osservati negli scorsi anni, come durante l’Inverno del 2018, quando un episodio di riscaldamento stratosferico portò condizioni meteorologiche particolarmente rigide in tutta Europa, dopo una stagione invernale non certo memorabile.
Altro fattore: la posizione dell’Anticiclone Azzorriano
Un altro fattore determinante per il clima italiano è rappresentato dall’Anticiclone delle Azzorre, una vasta area di Alta Pressione solitamente posizionata sull’Oceano Atlantico. Quando questo anticiclone si espande verso nord, il flusso delle correnti fredde può essere deviato verso l’Italia, favorendo l’instabilità atmosferica e l’arrivo di perturbazioni. Al contrario, una sua presenza più stabile sul Mediterraneo è sinonimo di tempo asciutto e temperature miti, anche durante l’Inverno.
Freddo pure in Primavera
La transizione verso la Primavera dipenderà molto dall’evoluzione del Vortice Polare. Una sua frammentazione tardiva potrebbe comportare un prolungamento delle condizioni fredde, ritardando il tipico rialzo delle temperature primaverili. Questo scenario, sebbene poco comune, è stato osservato in alcune stagioni recenti, determinando una Primavera più fredda e instabile rispetto alla norma.
Come vedere, cari lettori, le variabili in gioco sono tante. Non resta che vedere se, messi tutti insieme questi tasselli del puzzle, ci saranno le condizioni per l’arrivo di mesi freddi e fasi meteo nevose fin a bassa quota nei prossimi periodi.
