
In Pianura Padana il fenomeno delle nevicate ha subito una rivoluzione nell’ultimo decennio, con meteo davvero mutato drasticamente in brevissimo tempo. Fino all’inverno 2012-2013, la dama bianca era un ospite frequente in questa fertile pianura, la cui conformazione sarebbe adatta ad accoglierla.
Eppure tutto è cambiato. Da dieci anni a questa parte abbiamo assistito a una diminuzione significativa e radicale delle nevicate. Per comprendere a fondo questo cambiamento profondo, vale la pena vedere come si generano le situazioni nevose propizie in questa specifica regione geografica così densamente popolata.
La Valle Padana è in qualche modo racchiusa tra le montagne e le colline dell’Italia Settentrionale, che la rendono soggetta a dinamiche meteorologiche complesse. Da un lato ci sono le Alpi e dall’altro l’Appennino, ma non va sottovalutato nemmeno il fattore del Mare Adriatico dove si affaccia sul suo lato orientale.
Le differenze fra le varie macro zone sono rilevanti. Tra Emilia Romagna e Piemonte occidentale, la neve trova condizioni favorevoli grazie alla combinazione di due fenomeni meteorologici: lo stau appenninico e alpino e l’Adriatic Snow Effect. Questi processi hanno un impatto maggiore nelle aree montuose.
Durante il suo incontro con gli Appennini e le Alpi, quest’aria sospinta da correnti orientali è costretta a salire lungo i pendii delle montagne. Tale processo provoca il suo raffreddamento e la conseguente formazione di nuvole e precipitazioni, spesso sotto forma di neve se l’aria è abbastanza rigida fino al piano.
Alla ricerca della neve invernale perduta sulla Valle Padana
Sul resto della Pianura Padana la situazione è differente. Qui, le nevicate possono inizialmente essere meno intense, ma tendono ad aumentare man mano che l’effetto stau diventa più rilevante. In sostanza, dipende dall’entità di una perturbazione, che deve trovarsi nelle condizioni perfette per portare la neve in pianura.
Nel passato anche recenti erano più frequenti le nevicate legate a fenomeni di “addolcimento”, che si verificano al sopraggiungere di aria più temperata e umida in quota che portava umidità. Oggi, tuttavia, la diminuzione delle irruzioni di aria fredda e gli anticicloni hanno ridotto la frequenza di questi eventi nevosi.
Questo spiega gli inverni generalmente più miti e meno nevosi, che stanno caratterizzando gli ultimi anni. Il forte aumento delle temperature invernali sta influendo tantissimo anche sulla Valle Padana, cambiando parecchio i connotati tipici delle stagioni fredde.
Tuttavia, questo cambiamento non è irreversibile perché ciò che mancano sono da un lato le irruzioni gelide e dall’altro il cuscinetto freddo al suolo. Vediamo se questo Inverno sarà quello giusto, ma quest’ultima parte di Novembre sembra promettere bene. Sperando non sia solo una falsa partenza.
