Ci rifacciamo spesso ad eventi meteo del passato per discutere di futuro del clima. È importante sottolineare che il clima non si riduce a una previsione meteorologica a breve termine; quest’ultima, infatti, copre un arco temporale molto più limitato. Il clima racchiude invece un periodo invece di alcuni decenni.
Pensano al clima degli ultimi inverni, con le forte differenze rispetto ai decenni precedenti, emerge come chiaramente questo ciclo di stagioni così miti e anticicloniche sia imputabile non del tutto al riscaldamento globale. Naturalmente ci riferiamo a quello che è accaduto in Europa, con eccezionali anomalie invernali.
Ad essere determinanti in questo senso sono stati per un certo verso gli indici climatici non esattamente favorevoli a eventi di freddo. Tra i principali fenomeni atmosferici che influenzano le condizioni meteo invernali spiccano il riscaldamento stratosferico improvviso, noto come Sudden Stratospheric Warming (SSW), e il cosiddetto ciclo ENSO.
Si tratta di elementi cruciali per comprendere l’evoluzione delle dinamiche tra Novembre e Febbraio, quando si tratta di episodi di freddo intenso. Allo stesso tempo, in Estate è altrettanto fondamentale l’andamento dell’ITCZ, un indice che può favorire o meno le invasioni di caldo africano estremo.
Riscaldamento stratosferico in grado di generare improvvise conseguenze al Vortice Polare
Il Sudden Stratospheric Warming non è altro che rapido aumento delle temperature nella stratosfera, che produce un forte scompenso del Vortice Polare. Questo fenomeno, se sufficientemente intenso, è in grado di frammentare il vortice in più nuclei o spingerlo verso latitudini inferiori.
L’influenza delle dinamiche stratosferiche non si manifesta sempre, ma necessità di vari step. Va detto che questi eventi, in passato, hanno spesso favorito storiche ondate di gelo sull’Europa. In questi casi, infatti, il venir meno della forza del Vortice Polare consente discese gelide eccezionali fino alle nostre latitudini.
Le dinamiche atmosferiche strettamente legate al Vortice Polare e al riscaldamento stratosferico possono configurare scenari meteo estremi. Tali pattern influenzano la discesa di masse d’aria fredda dal Nord Europa verso il Mediterraneo, causando episodi di maltempo invernale di grossa portata.
Cosa sta succedendo quest’anno? Ciò che osserviamo da tempo è un Vortice Polare più debole e vulnerabile rispetto alle ultime stagioni. In Italia, le conseguenze di un Vortice Polare indebolito possono tradursi in un netto contrasto rispetto agli Inverni miti degli ultimi anni, favorendo quindi più freddo e neve.
Una maggiore dinamicità atmosferica invernale, con frequenti discese polari o artiche, potrebbe quindi riportare un Inverno degno di attenzione. Non stiamo parlando di episodi memorabile, ma solo di un Inverno in grado di fare l’Inverno. Ecco come si tradurrebbe in grandi linee sul nostro Paese.
Nel Nord Italia, l’instabilità atmosferica potrebbe favorire nevicate abbondanti sui rilievi alpini e nelle aree pedemontane, a tratti fin sulle pianure. Al Centro Italia, si prevede un’alternanza di piogge e nevicate a quote collinari, creando condizioni tipicamente invernali. Nel Sud ci sarebbe più maltempo e minore siccità.
La Niña e l’influenza sugli scenari invernali
Dopo diversi anni di El Niño, quest’anno abbiamo invece a che fare con La Niña, fenomeno associato a un raffreddamento delle acque del Pacifico Equatoriale. Questa condizione, che altera la circolazione globale, ha una qualche influenza sul meteo europeo invernale, rendendolo più dinamico e instabile.
Gli Inverni caratterizzati da La Niña sono risultati spesso segnati da freddo intenso, piogge frequenti e distribuzioni più regolari di nevicate sull’area mediterranea. La combinazione tra La Niña e un possibile indebolimento del Vortice Polare potrebbe creare una stagione più in linea con le attese stagionali.
Tutto farebbe quindi presagire un’inversione rispetto agli Inverni passati, spesso dominati da anticicloni persistenti e temperature superiori alla media. Se queste previsioni si confermassero, le regioni italiane potrebbero assistere a un Inverno decisamente diverso a quelli degli ultimi 3-4 anni.