Si ritiene che l’Homo sapiens sia apparso in Africa tra 200.000 e 300.000 anni fa. L’ipotesi principale, conosciuta come teoria “Out of Africa”, sostiene che gli umani moderni abbiano avuto origine nel continente africano per poi migrare in tutto il mondo. Tuttavia, questa narrazione, pur largamente accettata, è oggetto di costante revisione grazie a nuove prove genetiche, archeologiche e paleontologiche.
La teoria “Out of Africa” contrasta con la teoria multiregionale, secondo la quale l’evoluzione dell’Homo sapiens sarebbe avvenuta contemporaneamente in diverse aree del pianeta, a partire da popolazioni locali di specie umane precedenti, come l’Homo erectus. Mentre la teoria africana è supportata da solide prove genetiche e fossili, il modello multiregionale trova sostenitori che ne sottolineano la necessità di ulteriori analisi delle interazioni tra antichi gruppi umani.
Un punto di svolta nel dibattito è stato uno studio pubblicato su Nature nel 2019, che ha individuato il possibile luogo d’origine degli umani moderni nell’odierna Botswana, a sud del fiume Zambesi. Gli autori hanno utilizzato il DNA mitocondriale, in particolare il lignaggio più antico conosciuto, L0, per tracciare le radici genetiche di 1.217 individui dell’Africa meridionale, collocandole nei paleo-wetland di Makgadikgadi-Okavango.
Secondo lo studio, i primi Homo sapiens vissero in questa zona umida per circa 70.000 anni, prima che i cambiamenti climatici aprissero corridoi verdi che permisero loro di migrare verso nord-est e sud-ovest. Queste migrazioni iniziali portarono i primi esseri umani a colonizzare gran parte dell’Africa e, successivamente, l’Eurasia.
Tuttavia, non tutti gli scienziati concordano con queste conclusioni. Alcuni ritengono che la genetica non possa, da sola, spiegare un processo complesso come l’origine della nostra specie, e sottolineano che molte delle prime evidenze fossili provengono dall’Africa orientale. In particolare, l’Etiopia, con scoperte come il cranio di Omo I, rappresenta un centro cruciale per la comprensione dell’evoluzione umana.
Sorprendentemente, i resti di Homo sapiens più antichi finora rinvenuti non provengono dall’Africa meridionale o orientale, ma dal Marocco. I fossili di Jebel Irhoud, datati a circa 315.000 anni fa, suggeriscono che gruppi umani primitivi fossero presenti nel Nord Africa già molto prima di quanto si pensasse. Tuttavia, la maggior parte degli studiosi ritiene che la nostra specie non abbia avuto origine in questa regione, bensì che i ritrovamenti marocchini riflettano una diffusione precoce di antiche popolazioni umane attraverso l’intero continente.
Alla luce di queste scoperte, molti ricercatori propongono una visione più sfumata: l’Homo sapiens potrebbe non essere emerso da un singolo luogo o popolazione, ma da una rete interconnessa di gruppi umani sparsi per l’Africa, che hanno interagito e condiviso tratti genetici e culturali. Questo modello, noto come origine pan-africana, spiega la complessità del nostro albero genealogico, che include contributi da diverse popolazioni del continente.
Mentre il dibattito continua, è chiaro che l’Africa è stata il fulcro della nostra evoluzione. Studi futuri, integrando genetica, archeologia e paleoclimatologia, potrebbero finalmente svelare i dettagli di questo intricato mosaico evolutivo, illuminando il percorso che ha portato alla comparsa dell’Homo sapiens moderno.