È tornata l’estate alle Canarie, le temperature hanno superato i 30°C nella giornata di giovedì 28 novembre, grazie ai cieli prevalentemente sereni e alla presenza del Calima, un vento che proviene dal deserto del Sahara, particolarmente intenso nella provincia orientale. Le temperature, decisamente elevate per la stagione, hanno raggiunto una punta massima di 35,2°C a San Nicolas, nell’isola di Gran Canaria, dove la capitale, Las Palmas, ha toccato 30,5°C. Tenerife, invece, si è fermata a un passo dai 30°C, raggiungendo 29,8°C.
I venti del deserto hanno soffiato da est e nord-est con intensità variabile tra forza 3 e 4. Sul Teide le raffiche di vento hanno raggiunto 81 km/h.
Il vento di Calima non porta solo caldo ma anche un netto peggioramento della qualità dell’aria, esponendo a rischi per la salute in tutte le isole dell’arcipelago delle Canarie: Fuerteventura, Lanzarote, Gran Canaria, Tenerife ed El Hierro.
Secondo i dati delle stazioni di monitoraggio ambientale, i livelli di particelle PM10 (polveri sottili in sospensione) hanno raggiunto valori sfavorevoli o molto sfavorevoli, influenzando direttamente la salute della popolazione e l’ambiente naturale.
Le previsioni meteorologiche suggeriscono che la calima persisterà almeno fino a domenica, con un ulteriore aumento della concentrazione di particelle previsto per venerdì e sabato. Di conseguenza, le condizioni atmosferiche non miglioreranno fino all’arrivo dei venti da nord-ovest, che dovrebbero gradualmente disperdere le particelle di polvere dalle isole.
Impatti della calima sulla salute
La presenza di calima ha effetti diretti sulla salute, causando sintomi respiratori e irritazione delle mucose. Tra i problemi più comuni figurano naso ostruito, prurito agli occhi e tosse persistente.
Se la calima è particolarmente intensa e prolungata, possono manifestarsi sintomi più gravi, come broncospasmi (difficoltà respiratorie severe), dolore al petto e aggravamento di patologie come l’asma, specialmente in soggetti con allergie o problemi respiratori preesistenti. Inoltre, l’esposizione prolungata può provocare crisi di ansia, aumentando lo stress fisico e psicologico.