Il meteo così schizofrenico di Aprile, con un passaggio repentino dal caldo anomalo al freddo invernale, potrebbe in parte proseguire anche a Maggio. La dinamicità atmosferica sarà quindi probabilmente protagonista nelle prossime settimane e l’inizio dell’Estate appare ancora lontano.
Vediamo cosa ci attende. La nuova rimonta anticiclonica subtropicale, che prenderà corpo nel weekend, proseguirà anche per l’inizio della prossima settimana, con temperature di nuovo elevate. Questa scaldata non dovrebbe essere così importante e duratura come quella riscontrata nella prima metà di Aprile.
Le temperature saliranno soprattutto al Centro-Sud, ma in parte anche sulla Val Padana orientale, con qualche picco fino a 30 gradi. Il contesto sarà di generale stabilità tranne che al Nord-Ovest, ma ad inizio settimana tenderà a peggiorare anche in Sardegna.
Le correnti calde precederanno infatti un nuovo peggioramento meteo che entrerà in scena a partire da martedì 30 Aprile, per effetto dell’approssimarsi da ovest di una depressione iberica. Questo guasto condizionerà non poco anche il tempo del Primo Maggio, con anche un inevitabile calo delle temperature.
Maggio movimentato, probabile periodo instabile
A seguire, nuovi impulsi perturbati potrebbero raggiungere l’Italia, provenienti dalla Spagna, dove permarrà il centro d’azione di una vasta depressione che si estenderà al Mediterraneo Centrale. La prossima settimana rischia quindi di essere movimentata, con nuovo maltempo atteso tra giovedì 2 e venerdì 3.
Il tempo instabile potrebbe condizionare gran parte della prima settimana di Maggio, se non tutta la prima decade. L’Italia rischia di trovarsi sul ramo ascendente della circolazione depressionaria, in una zona di contrasto fra correnti più calde atlantiche e quelle più calde afro mediterranee.
Il trend instabile primaverile potrebbe caratterizzare il mese di Maggio, anche come effetto delle dinamiche in stratosfera legate al Final Warming. Ci potrebbe essere la persistenza di una circolazione instabile tra la Spagna ed il bacino centrale del Mediterraneo.
L’anticiclone resterà più in disparte sull’Atlantico e probabilmente proteso molto a nord, in maniera tale da favorire altri rifornimenti d’aria fredde verso le medie latitudini europee. L’anticiclone africano, dal canto suo, non sarà ancora stabile ed in grado di proteggere l’area mediterranea.