L’inseminazione delle nuvole, conosciuta anche come cloud seeding, è una pratica impiegata per incrementare le precipitazioni attraverso l’introduzione di sostanze come l’ioduro d’argento o il ghiaccio secco in alcune nuvole selezionate. Questo metodo, che ha suscitato interesse e controversie, si è evoluto dai tradizionali aerei e cannoni fino all’uso di droni avanzati per disperdere queste particelle. Gli Emirati Arabi Uniti, una nazione confrontata con intense sfide idriche a causa della sua aridità, hanno intensificato gli sforzi nel cloud seeding, investendo risorse significative in questa tecnologia, considerata più conveniente rispetto ai costosi impianti di desalinizzazione.
Studi internazionali indicano che il cloud seeding potrebbe aumentare le precipitazioni annuali fino al 15% in aree specifiche, il che lo rende un’opzione allettante per nazioni come gli Emirati, che investono oltre 20 milioni di dollari in queste iniziative. Tuttavia, questa pratica non è esente da dubbi e critiche, specialmente per quanto riguarda l’efficacia e le possibili conseguenze ambientali.
Recentemente, Dubai e altre aree della penisola araba hanno sperimentato precipitazioni eccezionali, con oltre 200 millimetri di pioggia in un solo giorno, un quantitativo ben superiore alla media annuale di 95 millimetri. Alcune stazioni meteo hanno registrato sino a 280 mm. Questo evento estremo ha riacceso il dibattito sul ruolo del cloud seeding. Nonostante le autorità locali neghino operazioni di seeding durante le tempeste recenti. Ma ciò era evidente, perchè un evento di così ampia portata e esteso, ha avuto origine da una perturbazione che si è formata nelle bollenti acque del mare.
Tuttavia, il legame tra questa pratica dell’inseminazione delle nubi e le piogge intense non è stato completamente escluso. Inoltre, esperti come il meteorologo Jeff Berardelli suggeriscono che le condizioni climatiche, aggravate da una quantità significativa di polvere desertica nell’aria, potrebbero aver contribuito a intensificare le precipitazioni. Ma è una ipotesi che non trova conferma in altri scienziati.
La comunità scientifica rimane divisa. Mentre alcuni vedono il cloud seeding come una soluzione potenziale per combattere la siccità e migliorare la gestione delle risorse idriche, altri, come il climatologo Colin McCarthy, attribuiscono le forti piogge a “intensi cicli di temporali” formati sulle calde acque del Golfo Persico, e la climatologa Friederike Otto puntualizza che il cambiamento climatico antropogenico sta rendendo tali eventi più probabili e severi.
Altri studiosi, evidenziano che il cloud seeding richiede condizioni specifiche per essere efficace: presenza di nuvole già predisposte alla precipitazione e un ambiente atmosferico adatto. La variazione dei risultati tra le diverse nubi dimostra la complessità e l’incertezza associata a questa tecnica. Anche se tecnicamente fattibile, il costo e la variabilità dei risultati sollevano domande sulla sua sostenibilità come metodo di gestione delle risorse idriche.
Oltre agli aspetti tecnici, vi è una dimensione etica e politica. Il tentativo di modificare il meteo attraverso l’inseminazione delle nuvole solleva questioni sulla “manipolazione del clima” e sul diritto di “giocare a fare Dio”. Questi interrogativi sono particolarmente pregnanti in contesti di crisi climatica e disparità nelle risorse idriche.
La crescente adozione del cloud seeding nei paesi del Golfo e oltre rappresenta un punto di svolta nel modo in cui le nazioni affrontano la scarsità d’acqua e i cambiamenti climatici. Con il progredire della scienza e la maturazione delle tecnologie, potrebbe diventare uno strumento cruciale nel portafoglio delle strategie per il meteo e la gestione ambientale. Tuttavia, rimane fondamentale una valutazione accurata delle implicazioni a lungo termine di queste tecniche, per garantire che non si creino nuovi problemi nel tentativo di risolverne altri.
Insomma, è però opinione diffusa che le alluvioni che hanno colpito anche l’Oman, non siano dovute al cloud seeding, in quanto per ottenere, nell’eventualità, fenomeni di tal portata come quelli che ci sono stati, ci sarebbero dovuti essere migliaia di aerei in volo. Ovvero, ipotizzare che la pioggia sia dovuta al cloud seeding è pura follia.