Aveva una gran voglia di rivalsa. Già, proprio così, dopo aver passato tre mesi relegato a ruolo da comprimario ecco che l’Inverno ha deciso di prendersi una bella rivincita. Una rivincita sulle condizioni meteo climatiche assurde vissute a dicembre, gennaio, febbraio.
Marzo, primo mese primaverile, ha provato in qualche modo a rimettere le cose a posto ma è mancato lui, il colpo di coda invernale. Sì, è vero, sono caduti metri di neve sull’arco alpino, ma la causa non era certamente ascrivibile a qualche irruzione fredda. Si trattava di perturbazioni nord atlantiche, quello che abbiamo definito spesse volte un quadro meteorologico tipicamente autunnale.
Autunno, non Inverno, quello mancava all’appello e se è vero che marzo è un mese pazzerello beh, la mancanza del freddo non è passata inosservata.
Sapevamo tuttavia che aprile avrebbe potuto riservare colpi di scena. L’atmosfera era in subbuglio, i segnali erano chiari ma un conto è leggere tra le righe, un conto è vedersi realizzare la propria tesi. Tesi che conduceva in direzione di un Aprile a dir poco capriccioso, ben più pazzerello di marzo.
Così è stato, lo è stato per il caldo e finalmente anche per il freddo. Freddo piombatoci improvvisamente addosso e non per la solita toccata e fuga. Stavolta si è trattato di un doppio colpo di coda, il secondo – ancora in corso – certamente più consistente e insistente del primo.
Ed ecco che l’Inverno, quando meno te lo aspetti, è stato capace di prendersi una gran bella rivincita. Quando ci si mette sa fare le cose per bene, non c’è che dire, peccati che negli ultimi anni sia diventato un po’ svogliato. Almeno alle nostre latitudini. Ma tant’è, prendiamoci quel che viene, il resto si vedrà.