È stato trovato il buco nero più vicino alla Terra. Si chiama GAIA BH1 ed è merito del professor Kareem El-Badry e del suo team di ricerca. Esso si trova a soli 1.600 anni luce dal nostro pianeta, nella Costellazione di Ofiuco e ha una massa dieci volte più grande del Sole.
La scoperta
Questa eccezionale scoperta è stata possibile grazie al telescopio spaziale Gaia, da cui prende il nome il buco nero, dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea). In una prima istanza è stato osservato qui, ma poi successivamente le ricerche sono state approfondite con l’ausilio del telescopio Gemini Nord, situato in cima al Mauna Kea alle Hawaii, per esaminarne la velocità e le oscillazioni. S’è scoperta pure una cosa incredibile che ora vi andremo a dire.
Ci sono pericoli?
La domanda che sorge spontanea è: ci sono pericoli per il nostro Sistema Solare? Per fortuna no! Esso è un buco nero quiescente e non rappresenta un pericolo, al contrario di quello che deteneva il precedente record di vicinanza, ad una distanza tripla (oltre 5 mila anni luce). Quest’ultimo è stato inserito nel sistema stellare HR 6819, che emette grandi quantità di radiazioni X.
Tornando al nostro recente, c’è però un mistero che avvolge la scoperta. Questo mostro stellare sarebbe infatti nato dal collasso di una stella, parte di un sistema binario, ovvero due stelle sorelle che orbitano una attorno all’altra fino a collassare e fondersi. Di fatti, come ci si aspettava, quello che gli scienziati hanno trovato è effettivamente un buco nero con una stella che gli orbita attorno.
L’anomalia
C’è però una grossa anomalia. Allorquando la stella più grande del sistema binario (20 volte la massa del Sole) è esplosa, l’esplosione avrebbe dovuto coinvolgere anche la stella più piccola, disintegrandola e facendola letteralmente sparire.
Questo fatto non è avvenuto, la stella più piccola è sopravvissuta e ha continuato a ruotare attorno al buco appena formatosi. La conoscenza che si ha attualmente dei sistemi binari di stelle non può spiegare questo connubio anomalo.