Il ghiaccio artico vive momenti di estrema difficoltà. Dopo il pesante deficit di settembre, che ha chiuso con il minimo stagionale pari alla seconda estensione più bassa di sempre, la situazione è ulteriormente peggiorata nelle ultime settimane.
In questi ultimi giorni di ottobre si registrano oltre 600 mila chilometri quadrati in meno rispetto allo scorso anno, mentre rispetto alla media del periodo 1970-1979 risultano esserci più di 4 milioni di chilometri quadrati in meno.
La consueta ripresa autunnale dei ghiacci appare davvero molto lenta. Fa troppo caldo per il periodo, con diversi tratti della regione artica alle prese con anomalie eccezionali, dalla Groenlandia fino alla porzione siberiana dell’Artico.

Mai come quest’anno il mese di ottobre si era rivelato così critico per l’Artico. La situazione più allarmante per l’eccesso di calore è proprio sul versante siberiano del Polo nord, tra i mari di Kara, Laptev e il mare della Siberia orientale.
Questi tratti di mare sono ancora pressoché privi dei ghiacci e quest’anomalia sarebbe da ricondurre al sopra media folle che va avanti da settimane. Nei primi 20 giorni di ottobre l’anomalia termica ha localmente superato i 10 gradi e l’assenza di ghiaccio è una conseguenza di temperature così elevate.
Una bolla anomala di calore sta regalando a questo settore di Polo Nord una calda coda estiva. Per il momento l’estensione dei ghiacci artici è la più bassa di sempre nel mese di ottobre, ma si nutrono speranze sul rinforzo del Vortice Polare che potrebbe regalare un piccolo sollievo ai ghiacci.
Si rafforza la progressione inarrestabile verso un trend di costante declino per l’estensione del ghiaccio artico, che già perso due terzi del suo volume. A fronte della pessima salute dell’Artico, in Antartide invece l’estensione dei ghiaccio marino è buona.
