Il clima invernale di quest’inizio gennaio, che ha riguardato anche l’Italia, non ha certo interessato tutta l’Europa. L’aria fredda dalle latitudini artiche si è continuata a riversare sul Vecchio Continente, puntando più direttamente i paesi occidentali.

Da una parte la neve epocale di Madrid, dall’altra il caldo estivo sull’area dell’Egeo e sull’area meridionale balcanica. Così possiamo riassumere i due estremi climatici che hanno visto l’Europa contesa fra il freddo artico e l’aria calda risalita direttamente dall’entroterra sahariano.
Le anomalie termiche dei primi 11 giorni di gennaio ben evidenziano questo scenario di scambi termici così marcati, con una configurazione barica rimasta più o meno stabile. Il freddo ha quindi colpito l’Europa Occidentale e in particolare la Penisola Iberica, con temperature medie fino a 5/7 gradi sotto la norma.
La stessa Spagna ha beneficiato di nevicate abbondanti, per via del contrasto dell’aria fredda artica con l’aria più umida messa in moto da una depressione afro mediterranea. La neve è caduta con intensità talmente eccezionale che non accadeva da decenni.
Lo scenario è invece risultato del tutto esposto sull’Europa Orientale ed in particolare tra Balcani, Grecia, Egeo, Turchia e Mar Nero. Le persistenti correnti africane hanno portato temperature molto superiori alla norma, con picchi addirittura localmente estivi.
L’Italia si è venuta a trovare nel mezzo fra le due distinte circolazioni così estreme, soprattutto nello scorso weekend. Gennaio si presenta quindi finora più freddo del normale sulle regioni del Centro-Nord, mentre al Sud e sulla Sicilia troviamo lievi anomalie positive.
Questa situazione è destinata a mutare sul breve e medio periodo, in quanto un nucleo d’aria gelida dalla Scandinavia tenderà a scivolare sull’Europa Centro-Orientale, dove porterà clima molto rigido. Al contrario, il clima tenderà invece a mitigarsi sulle aree più occidentali del Continente.