Nel 2020 il buco dell’ozono in Antartide è tornato a raggiungere dimensioni da record, raggiungendo il picco di quasi 25 milioni di chilometri quadrati all’inizio di ottobre, pari alla superficie di Russia e Australia insieme, toccando anche la sua massima profondità.

A rilevarlo sono state le ultime misurazioni effettuate dal satellite Sentinel-5P di Copernicus dell’Agenzia spaziale europea. La notizia desta ancora più scalpore perché nel 2019 il buco dell’ozono del Polo Sud non solo si era chiuso prima del solito, ma era stato anche il più piccolo registrato negli ultimi 30 anni.
Non dobbiamo però pensare ad un’inversione improvvisa rispetto al trend generale di assottigliamento del buco dell’ozono. Si tratta di fluttuazioni climatiche annuali e quest’anno si sono avute condizioni favorevolissime ad un buco dell’ozono più ampio, complice il vortice stratosferico molto freddo.
La variabilità delle dimensioni del buco dell’ozono è in gran parte determinata da cause naturali, tra queste dalla forza del vento che soffia intorno all’area antartica e dalle temperature eccezionalmente basse in stratosfera. Lo scorso anno invece era al contrario presente uno stratwarming, evento peraltro raro.
L’estensione del buco dell’ozono 2020 sarebbe potuta essere molto più grande senza il protocollo di Montreal che ha messo al bando i clorofluorocarburi. Ricordiamo che l’ozono è un gas che nella stratosfera agisce come un filtro solare per la vita sulla Terra, proteggendo il pianeta dalle radiazioni ultraviolette.
Il buco dell’ozono è anche un fenomeno stagionale. Da agosto a ottobre, esso solitamente cresce raggiungendo il massimo tra metà settembre e metà ottobre. Invece. quando le temperature della stratosfera iniziano a salire nell’emisfero meridionale, la riduzione dell’ozono rallenta.
Il vortice polare si indebolisce e alla fine di dicembre i livelli di ozono tornano alla normalità. Secondo le proiezioni della NASA, quest’anno il buco dell’ozono dovrebbe anche persistere più del dovuto, causa le basse temperature a livello del vortice polare stratosferico che si protrarranno per tutto novembre.