La prima metà di febbraio sarà teatro di importanti movimenti all’interno dello scacchiere barico dell’emisfero boreale. Nell’arco di pochi giorni, già durante la prima settimana di febbraio, si verrà a sviluppare un poderoso ponte di Wejkoff, ovvero un lungo anticiclone che collegherà l’alta pressione delle Azzorre all’alta pressione russo-siberiana. Questa figura barica è spesso determinante per l’arrivo di condizioni meteo pienamente invernali su buona parte dell’Europa.
In effetti, la presenza di questo vasto ponte anticiclonico faciliterà la discesa di aria gelida dalla Siberia verso la Russia europea e la Scandinavia nel corso dei primi giorni di febbraio. Tutta questa aria fredda favorirà anche l’arrivo di nevicate in pianura e il consolidamento di uno strato d’aria parecchio fredda, incollata alle vaste pianure dell’Est Europa.
L’aria gelida arriverà anche in Italia?
Ma questa massa d’aria riuscirà a raggiungere anche l’Italia? La risposta non è così semplice come potrebbe sembrare, nonostante ci troviamo di fronte a figure bariche imponenti, che solitamente, soprattutto in passato, hanno favorito l’arrivo di ondate di gelo significative lungo il nostro Stivale.
Le incertezze
La traiettoria dell’aria gelida non è ancora assolutamente chiara, poiché è strettamente legata ai movimenti dell’alta pressione sull’Europa centro-settentrionale. Nel caso in cui questo anticiclone risultasse troppo invadente verso Levante, è chiaro che il freddo non avrebbe modo di sfociare all’interno del Mediterraneo, restando confinato tra il Mar Nero e i Balcani.
Tuttavia, tra le tante ipotesi, troviamo anche quella di un discreto coinvolgimento dell’Italia, soprattutto delle regioni centro-meridionali e di quelle del versante Adriatico, che si ritroverebbero al di sotto di flussi molto freddi nordorientali. Questi ultimi non solo porterebbero tanto freddo, ma anche potenzialmente nevicate a bassa quota. Quando potrebbe accadere tutto questo? Il periodo cruciale sembrerebbe essere quello tra il 6 e il 10 febbraio, ma non escludiamo che ulteriori chance fredde e nevose possano palesarsi anche durante la seconda decade del mese.
I prossimi editoriali meteo saranno senza dubbio più chiari e affidabili, poiché entreremo in un range previsionale più accurato. Restate aggiornati per conoscere gli ultimi sviluppi su questa potenziale ondata di gelo che potrebbe condizionare la fase centrale dell’inverno meteorologico.
