L’evoluzione del meteo nelle prossime ore è segnata dall’arrivo di un potente ciclone mediterraneo, sviluppatosi a partire da un sistema perturbato proveniente dal Nordafrica. Questo fenomeno porterà con sé correnti meridionali calde e umide, responsabili di un drastico rialzo termico, ma anche di condizioni meteorologiche estreme.
Le temperature rigide che hanno caratterizzato il Centro-Nord negli ultimi giorni, con valori fino a -10°C nella Pianura Padana, verranno rapidamente sostituite da un clima più mite. Tuttavia, questa transizione sarà accompagnata da fenomeni di maltempo violento, con piogge abbondanti e persistenti, vento forte e un alto rischio di dissesti idrogeologici.
Aree più colpite e rischio alluvioni
Le regioni che si trovano sotto la minaccia più grave sono Sicilia, Calabria, Sardegna e le zone ioniche di Basilicata e Puglia. Si prevedono accumuli pluviometrici straordinari, con punte di 200-250 mm o anche superiori in alcune località, specialmente lungo i versanti esposti ai venti di scirocco. Le province più a rischio includono Ragusa, Siracusa, Catania, Messina, Reggio Calabria e Catanzaro.
In Sardegna, i settori orientali subiranno piogge torrenziali che potrebbero provocare frane e allagamenti, mentre temporali intensi interesseranno anche la Basilicata ionica e parte della Puglia meridionale. La situazione richiede massima attenzione, in quanto le precipitazioni intense saranno accompagnate da venti tempestosi e condizioni marine avverse.
Fenomeni meteorologici estremi: venti e mareggiate
Lo scirocco e il levante soffieranno con raffiche che potrebbero superare i 100 km/h, soprattutto al Sud. Questi venti alimenteranno onde alte fino a 6 metri, con il rischio di mareggiate distruttive lungo le coste esposte. In particolare, le coste ioniche della Sicilia e della Calabria saranno tra le più vulnerabili, con possibili danni da erosione e inondazioni costiere.
Le condizioni meteo marine renderanno difficili i collegamenti via mare, con un impatto significativo anche sulle attività economiche delle regioni insulari e meridionali.
Nevicate abbondanti sull’Etna e sui rilievi
Nonostante il rialzo termico, le temperature più basse in quota favoriranno nevicate significative sui rilievi maggiori. Sull’Etna, si prevedono accumuli di neve fresca fino a un metro, una condizione che potrebbe creare disagi alle infrastrutture e alle comunità locali. Anche altre montagne del Sud vedranno nevicate abbondanti, specialmente nelle zone oltre i 1300-1500 metri.
Oggi venerdì 17 gennaio il culmine del maltempo
Il picco dell’instabilità sarà in atto durante la giornata odierna di venerdì 17 gennaio, una data che potrebbe rimanere impressa non solo per la superstizione legata al numero, ma soprattutto per l’intensità del maltempo. Piogge record, venti tempestosi e mareggiate potrebbero causare danni ingenti e rendere la giornata particolarmente critica per molte aree del Sud e delle Isole Maggiori.
Le piogge intense, sommate alla rapida fusione della neve già caduta, potrebbero portare a un rapido ingrossamento di fiumi e torrenti, aumentando il rischio di alluvioni lampo. La situazione è aggravata dalla saturazione del terreno in alcune zone, che potrebbe favorire smottamenti e dissesti idrogeologici.
Un fine settimana ancora instabile
Anche dopo il culmine del maltempo, previsto per venerdì, l’instabilità meteorologica non si esaurirà. Il ciclone mediterraneo continuerà a influenzare il tempo durante il fine settimana, portando nuvolosità diffusa, piogge intermittenti e un clima generalmente perturbato. Le regioni del Centro-Nord potrebbero essere interessate da rovesci sparsi, mentre il Sud rimarrà sotto l’influenza delle piogge più consistenti. La situazione meteo critica persisterà almeno fino a lunedì.
