Negli ultimi giorni, l’ondata di freddo eccezionale che ha investito gli Stati Uniti d’America e il Canada ha fatto parlare di sé. Temperature gelide, venti polari e nevicate record hanno raggiunto persino aree solitamente miti come le coste del Golfo del Messico, portando a chiedersi se una simile situazione meteorologica possa colpire anche l’Italia e l’Europa.
Le cause del gelo nordamericano
Il continente nordamericano, con la sua estensione dalle regioni artiche alle coste tropicali del Golfo del Messico, offre condizioni uniche per l’arrivo di masse d’aria fredda. La scarsità di mari che potrebbero attenuare gli effetti delle correnti polari permette a tali masse di spingersi rapidamente verso sud, in pochi giorni.
Le cronache riportano temperature fino a -15 °C in città situate alla stessa latitudine di Palermo e Catania, mentre zone più meridionali, come la costa del Texas, hanno registrato valori sotto lo zero. Questo fenomeno non è inedito: negli ultimi anni si sono verificati episodi simili, ma quello attuale si distingue per l’intensità del freddo e l’ampiezza delle aree colpite.
Anche regioni come la Florida, con una media invernale mite, hanno registrato temperature anomale: a Miami, ad esempio, il termometro è sceso a 8 °C, un evento raro per un’area abituata a climi caldi. Per i residenti locali, si tratta di un’eccezione, mentre per le città italiane, come Milano o Roma, valori simili sono comuni durante i mesi invernali.
Il fenomeno del wind chill, o temperatura percepita, peggiora la situazione negli Stati Uniti d’America. Venti gelidi possono abbassare drasticamente la percezione del freddo: un valore reale di 0 °C, ad esempio, può sembrare -10 °C o meno a causa del raffreddamento causato dal vento. La città di Buffalo, situata vicino al lago Erie, è un esempio estremo: negli anni passati, venti simili a uragani hanno provocato nevicate eccezionali e temperature interne delle abitazioni scese fino a 5 °C, a causa delle strutture gelate.
Differenze tra il meteo nordamericano e quello europeo
È improbabile che il gelo americano possa arrivare in Europa nella stessa forma. La conformazione geografica e l’assetto atmosferico del nostro continente ostacolano il trasferimento diretto di masse d’aria artica. In Europa, i principali responsabili delle ondate di gelo sono le correnti provenienti dalla Scandinavia o dalla Russia, piuttosto che dal Nord America.
Le attuali proiezioni meteo indicano che l’ondata di freddo nordamericana resterà confinata oltre oceano. Il vortice polare, responsabile delle condizioni estreme negli Stati Uniti, è stato spinto verso sud-est, ma le barriere naturali e la circolazione atmosferica dell’Atlantico impediscono una propagazione diretta verso l’Europa.
Per il nostro continente, questo significa che non assisteremo a un’ondata di gelo di pari intensità. Inoltre, i mari che circondano l’Europa, come il Mediterraneo, forniscono un effetto mitigante che rende le temperature generalmente meno rigide rispetto a quelle nordamericane.
L’impatto del riscaldamento globale sul vortice polare
Gli eventi meteo estremi, come le ondate di freddo negli Stati Uniti d’America, sono spesso collegati a un vortice polare più instabile, un fenomeno che potrebbe essere accentuato dal riscaldamento globale. Le acque oceaniche più calde e l’aumento delle temperature globali influenzano la circolazione atmosferica, rendendo più frequenti anomalie come quelle osservate oltreoceano.
Tuttavia, anche nei casi più estremi, è raro che in Italia si verifichino condizioni simili. Le ondate di freddo più rigide registrate nel nostro Paese, come quelle del 1956 o del 1985, pur causando disagi significativi, non hanno mai raggiunto i livelli di intensità del gelo nordamericano.
Le prospettive meteo per l’Italia
Secondo gli ultimi modelli di previsione, il grande gelo americano non raggiungerà l’Europa né l’Italia. Al momento, le condizioni meteorologiche italiane dipendono principalmente da correnti atlantiche o da impulsi provenienti da nord-est, legati alla Russia o alla Scandinavia. Sebbene tali configurazioni possano portare episodi di freddo intenso, non sono paragonabili agli eventi estremi osservati negli Stati Uniti.
Inoltre, i recenti inverni italiani sono stati influenzati da un andamento climatico più mite, con temperature spesso superiori alla media stagionale. Anche in caso di un’irruzione di aria fredda nelle prossime settimane, difficilmente si tratterà di un fenomeno paragonabile al freddo polare che sta colpendo il continente nordamericano.
Per il momento, quindi, il gelo rimane un fenomeno circoscritto agli Stati Uniti d’America, dove i venti gelidi e le nevicate record continuano a dominare il panorama meteo. L’Italia, invece, può contare su una situazione più stabile e su condizioni climatiche meno estreme.
