La chiusura di gennaio 2025 è segnata da un quadro meteo dinamico, dominato dal passaggio della nona perturbazione del mese. Questo sistema perturbato, di origine atlantica, ha portato piogge abbondanti e venti intensi in molte zone d’Italia, con raffiche che in alcune aree hanno superato i 70-80 km/h.
Le regioni più colpite sono state il Nord Italia e alcune aree del Centro, con accumuli piovosi rilevanti, in particolare in Liguria, e in Lunigiana, dove si sono registrati oltre 200 mm di pioggia. Anche Firenze è stata interessata da un breve ma intenso nubifragio. Nel frattempo, il Sud Italia ha visto effetti più contenuti, con fenomeni isolati e di minore intensità.
Giorni della Merla 2025: un avvio senza gelo intenso
Da mercoledì 29 gennaio iniziano i tradizionali “Giorni della Merla”, notoriamente ritenuti i più freddi dell’anno. Tuttavia, per il 2025, non si prevede il gelo rigido tipico di questo periodo. Le temperature scenderanno leggermente, ma rimarranno in linea o poco superiori alle medie stagionali, soprattutto al Centro-Nord.
Un’irruzione di aria più fredda è attesa per l’inizio della prossima settimana, in particolare da lunedì 3 febbraio, quando l’arrivo di aria artica potrebbe determinare un peggioramento più marcato su tutto il territorio italiano.
Previsioni meteo per venerdì 31 gennaio: nubi al Nord, piovaschi sporadici
La giornata di venerdì 31 gennaio sarà caratterizzata da un tempo più tranquillo rispetto agli episodi di inizio settimana. Sul Nord Italia, il cielo si presenterà generalmente nuvoloso, con la possibilità di qualche fenomeno isolato nelle zone del Nordovest, specie in aree collinari. Nelle altre regioni settentrionali il tempo sarà asciutto, con nuvolosità sparsa ma senza precipitazioni significative.
Al Centro, una nuvolosità irregolare interesserà soprattutto la Toscana, con possibili deboli piovaschi, mentre le altre regioni centrali godranno di cieli prevalentemente sereni o poco nuvolosi.
Al Sud, si noterà una maggiore copertura nuvolosa sulla Sardegna, dove non sono escluse deboli piogge, mentre il resto delle regioni meridionali vedrà condizioni di tempo stabile e soleggiato.
Le temperature resteranno stabili, accompagnate da venti deboli o moderati di Scirocco sui bacini occidentali e variabili altrove. I mari si manterranno mossi nei bacini occidentali e poco mossi sugli altri settori.
Weekend del 1-2 febbraio 2025: aria artica e instabilità
Il fine settimana del 1 e 2 febbraio 2025 sarà segnato da un cambiamento meteo significativo. L’arrivo di aria artica marittima, causato dall’espansione dell’anticiclone atlantico verso l’Europa centrale, porterà a un peggioramento delle condizioni meteorologiche.
Sabato 1 febbraio, il Sud Italia inizierà a mostrare segni di instabilità, con possibili piogge e temporali, mentre il Centro-Nord resterà più stabile. Domenica 2 febbraio, l’instabilità aumenterà ulteriormente nelle regioni meridionali, con piogge diffuse e temperature in calo, mentre al Centro-Nord il tempo resterà asciutto ma accompagnato da un progressivo abbassamento termico.
Lunedì 3 febbraio: svolta fredda e possibili nevicate
L’inizio di febbraio segnerà un cambio di marcia. Da lunedì 3 febbraio, un afflusso più deciso di aria artica causerà un marcato calo termico su gran parte dell’Italia. Le regioni del Centro-Sud saranno le più colpite, con la possibilità di nevicate a bassa quota, soprattutto nelle aree interne degli Appennini.
Al Nord, invece, nonostante il freddo intenso, il tempo si manterrà prevalentemente asciutto, salvo episodi di neve limitati alle zone montane.
I dettagli di questa fase restano ancora in fase di aggiornamento, ma le emissioni modellistiche suggeriscono la possibilità di sorprese, con il rischio di precipitazioni nevose anche a quote più basse di quelle attese, in particolare tra martedì 4 e mercoledì 5 febbraio.
L’inizio di febbraio: dinamiche meteorologiche in evoluzione
Con l’arrivo di febbraio, l’Italia si troverà ad affrontare una fase meteorologica più rigida e instabile. Le correnti di aria artica, interagendo con le masse d’aria umida del Mediterraneo, potrebbero amplificare l’intensità delle precipitazioni, portando un possibile ritorno della neve anche a bassa quota.
Le prossime emissioni modellistiche saranno cruciali per capire meglio l’entità e l’evoluzione di questa fase fredda. Tuttavia, i segnali di un colpo di coda meteo invernale sono sempre più concreti, con un possibile ritorno del freddo intenso per le prime settimane di febbraio 2025.
