Questo brusco mutamento climatico è il risultato di complessi movimenti atmosferici a livello emisferico, che vedono l’alta pressione spingersi verso latitudini insolitamente elevate, oltre la Gran Bretagna, fino a raggiungere le regioni polari.
Questo spostamento di masse d’aria calda verso il Polo Nord non è privo di conseguenze: infatti, quando l’aria più mite raggiunge queste latitudini estreme, tende a destabilizzare il gelo artico presente, costringendolo a muoversi in direzione opposta, da est verso ovest, e a scendere verso latitudini più basse.
È proprio questo meccanismo che si prevede entrerà in azione all’inizio della prossima settimana, con effetti potenzialmente significativi sul clima italiano.
A partire da lunedì 3 febbraio, ma soprattutto da martedì 4, un’imponente massa d’aria gelida proveniente dalla Russia si prevede investirà gran parte dell’Europa centro-orientale, interessando anche porzioni significative del territorio italiano.
L’impatto più immediato e notevole di questa irruzione fredda si manifesterà sulle temperature, con previsioni che indicano un drastico calo termico, particolarmente marcato nelle regioni centro-settentrionali della
Questo repentino abbassamento delle temperature potrebbe portare a condizioni meteorologiche tipicamente invernali, con la possibilità di nevicate a quote relativamente basse, specialmente sulle regioni adriatiche e sull’Appennino meridionale. Tuttavia, l’estensione e l’intensità di questi fenomeni dipenderanno dalla capacità effettiva della massa d’aria fredda di penetrare nel bacino del Mediterraneo.
L’evoluzione della situazione meteorologica nei giorni successivi, in particolare tra il 7 e l’8 febbraio, merita un’attenzione particolare. In questo periodo, infatti, si prospetta la possibilità di un’interazione tra l’aria fredda artica in discesa e la formazione di un ciclone sul Mediterraneo.
Se questa convergenza di fattori dovesse verificarsi, potrebbe dar luogo a una fase meteorologica particolarmente dinamica e instabile, con un aumento significativo del rischio di precipitazioni nevose anche a quote molto basse.
Sebbene sia ancora prematuro fornire dettagli precisi su come si svilupperà questa situazione, concordiamo nel prevedere l’arrivo di una fase decisamente più dinamica e fredda rispetto a quanto sperimentato finora durante questa stagione invernale.
Questo cambiamento potrebbe rappresentare una svolta significativa per l’inverno 2024-2025, che fino a questo momento si è caratterizzato per temperature generalmente miti e scarse precipitazioni in molte zone d’Italia.
Il mese di febbraio 2025 potrebbe quindi segnare una sorta di “rivincita” dell’inverno, riportando condizioni climatiche più tipiche della stagione dopo un lungo periodo di anomalie termiche positive.
Questa prospettiva è accolta con particolare interesse dagli appassionati di sport invernali e dagli operatori turistici delle località montane, che potrebbero beneficiare di un tardivo ma benvenuto apporto di neve.
Tuttavia, è importante sottolineare che le previsioni a medio termine sono soggette a un certo grado di incertezza e possono subire modifiche man mano che ci si avvicina al periodo in questione. Per questo motivo, si consiglia di seguire attentamente gli aggiornamenti meteorologici nei prossimi giorni per avere un quadro più preciso dell’evoluzione della situazione.
