Una potente configurazione meteo potrebbe portare un’irruzione di gelo siberiano sull’Europa, con effetti dirompenti anche sull’Italia, entro i prossimi 15 giorni. La dinamica è legata a complessi fenomeni globali come la Madden-Julian Oscillation (MJO) e la Quasi-Biennial Oscillation (QBO), che stanno influenzando la circolazione atmosferica a scala planetaria.
Madden-Julian Oscillation e QBO: dinamiche e impatti
La Madden-Julian Oscillation (MJO) rappresenta un’importante perturbazione convettiva che si sposta lungo i tropici da ovest verso est, modulando la distribuzione di precipitazioni e fenomeni estremi su scala globale. In questo momento, una fase particolarmente attiva della MJO si combina con il passaggio della Quasi-Biennial Oscillation (QBO) dalla fase occidentale a quella orientale discendente. Questo cambiamento favorisce la formazione di vortici stabili alle alte latitudini, intensificando le oscillazioni del Vortice Polare Stratosferico (VPS).
Quando la MJO e la QBO interagiscono, si possono verificare importanti variazioni nella corrente a getto e nella posizione del vortice polare. Questo provoca un raffreddamento intenso che può spingersi verso il Centro e Sud Europa, talvolta fino al Mediterraneo, alimentando ondate di gelo e condizioni invernali estreme.
Conseguenze sul Vortice Polare e sull’Europa
Il Vortice Polare Stratosferico, che agisce come una sorta di “calotta” contenente l’aria fredda artica, risulta particolarmente sensibile alle interazioni con la MJO e la QBO. Quando queste influenze destabilizzano il vortice, possono verificarsi episodi di riscaldamento stratosferico improvviso (SSW), che deviano il flusso d’aria fredda verso latitudini più basse. Questo scenario può portare masse d’aria gelida dalla Siberia o dall’Artico direttamente sull’Europa, aumentando il rischio di ondate di gelo e nevicate.
In questo contesto, l’Europa settentrionale potrebbe sperimentare tempeste di neve e temperature rigidissime, mentre il Centro Europa e l’Italia vedrebbero un’alternanza tra infiltrazioni di aria artica e condizioni anticicloniche. Al Sud Europa, incluse le regioni meridionali italiane, le perturbazioni del getto polare potrebbero scatenare piogge torrenziali o temporali fuori stagione.
Gli effetti sull’Italia e il ruolo del Buran
Se si verificasse un ulteriore rafforzamento dell’anticiclone russo-siberiano, le probabilità di un’ondata di gelo estremo sull’Italia aumenterebbero. Il fenomeno del Buran, noto per trasportare aria gelida dalla Siberia fino alle coste del Mediterraneo, potrebbe materializzarsi, portando nevicate fino a bassa quota e temperature sotto lo zero su vaste aree della Penisola.
Al Nord Italia, il gelo potrebbe creare condizioni ideali per la formazione di neve in pianura, accompagnata da nebbie fitte nelle zone padane. Al Centro, l’Appennino potrebbe essere protagonista di abbondanti nevicate, mentre il Sud e le isole maggiori potrebbero subire episodi di freddo intenso alternati a piogge improvvise.
La variabilità globale e i segnali di instabilità climatica
A livello globale, una MJO intensa può esacerbare altri fenomeni climatici come El Niño e La Niña, causando siccità prolungate in alcune aree e precipitazioni abbondanti in altre. Negli ultimi anni, questi fenomeni estremi sono diventati più frequenti, portando gli scienziati a concentrarsi su interazioni atmosferiche come quelle tra MJO e QBO per migliorare le previsioni stagionali e affrontare i rischi climatici.
In Europa, l’attuale combinazione tra una fase attiva della MJO e una transizione della QBO potrebbe rendere l’Inverno 2025 particolarmente rigido, con episodi di gelo prolungato e anomalie nelle precipitazioni. La situazione meteo merita un monitoraggio costante, poiché gli effetti di queste oscillazioni atmosferiche non si limitano al breve termine, ma possono influenzare l’andamento climatico per settimane.
