L’ondata di freddo che ha recentemente interessato l’Italia sta gradualmente perdendo intensità. Tuttavia, mentre l’aria mite proveniente da Sud si fa strada sulle Alpi e in Sardegna, in alcune aree di pianura, come la Valpadana, persiste un cuscinetto di aria fredda stagnante. Questo fenomeno è dovuto alla sedimentazione delle masse d’aria precedenti, un elemento chiave che potrebbe amplificare gli effetti delle prossime perturbazioni.
Venerdì 27 dicembre: miglioramento meteo ma con inversione termica
Le condizioni meteorologiche saranno generalmente stabili grazie all’arrivo di un potente anticiclone di matrice subtropicale. Sul Nord Italia, però, nebbie e foschie continueranno a manifestarsi, specialmente in Pianura Padana, a causa dell’inversione termica. Questo fenomeno influirà sulle temperature, mantenendo stabili le minime ma riducendo le massime, creando un netto divario termico con il Sud Italia, dove si registreranno valori decisamente più miti.
L’anticiclone, alimentato da correnti calde provenienti dal Nordafrica, garantirà cieli sereni e temperature sopra la media stagionale fino al 31 dicembre. Sui rilievi alpini e prealpini, in particolare, si registreranno valori anomali per il periodo, con temperature miti anche in alta quota.
Dopo Capodanno: ciclone e cambiamento atmosferico
Le alte temperature attese nei prossimi giorni porteranno al disgelo delle recenti nevicate sull’Appennino, ma il quadro meteorologico potrebbe subire un cambiamento a partire dal 1° gennaio 2025. Un ciclone in formazione potrebbe influenzare le condizioni meteo su gran parte del Paese, iniziando dalla Sardegna e dalla Sicilia, con precipitazioni che si estenderanno progressivamente verso le regioni tirreniche e l’arco alpino occidentale. Nevicate a bassa quota sono previste sulle Alpi occidentali, già dalle prime ore del nuovo anno.
Nevicate a bassa quota il 2 e 3 gennaio
Con l’arrivo di una perturbazione più intensa, il 2 gennaio potrebbero verificarsi nevicate a bassa quota nel Nord-Ovest, con possibilità di fiocchi anche in Valpadana. Questa tendenza potrebbe intensificarsi ulteriormente il giorno successivo. Il 3 gennaio, infatti, un sistema di bassa pressione localizzato sul Nord Italia potrebbe favorire nevicate significative a basse altitudini. Città come Milano e Torino potrebbero vedere la neve, anche se le probabilità restano al momento moderate.
Spostamento della perturbazione verso l’Adriatico
Il 4 gennaio, il minimo di bassa pressione si sposterà verso il Mar Adriatico, portando aria più fredda al Nord Italia e abbassando ulteriormente la quota neve. Tuttavia, le precipitazioni saranno meno diffuse e intense. Sul settore centro-orientale della Valpadana potrebbero verificarsi ulteriori fioccate, mentre i venti, intensificati dal contrasto di pressione tra il minimo adriatico e un cuneo di alta pressione sul Nord-Ovest, interesseranno gran parte del Paese.
Verso l’Epifania: alta pressione e nuovi sviluppi
Le previsioni per l’Epifania indicano un possibile rinforzo dell’anticiclone sul Nord Italia, accompagnato da un cuscinetto di aria fredda persistente in Valpadana. Nel frattempo, una depressione potrebbe svilupparsi nel bacino del Mar d’Alboran, tra Marocco, Algeria e Spagna, dando origine a una DANA (Depressione Isolata in Alta Atmosfera). Questo fenomeno potrebbe portare una sciroccata sulle regioni tirreniche, sulla Sardegna e sulla Sicilia, con effetti ancora da valutare.
Intorno al 10 gennaio, un possibile nuovo impulso di aria fredda potrebbe giungere sull’Italia, ma le previsioni a lungo termine necessitano di ulteriori conferme.
