Se ne leggono di tutti i colori… In questi giorni un po’ tutti si stanno cimentando in proiezioni meteo climatiche stagionali buttateli per cercare di catturare l’attenzione di chi legge o ascolta.
Peccato che la sfera di cristallo non ce l’abbia nessuno, avessimo avuto la possibilità di leggere nel futuro sicuramente non saremmo stati qui a parlare di possibili scenari evolutivi. Se preferite non saremmo stati qui a proporvi ipotesi circa l’andamento della prossima stagione estiva.
La domanda che un po’ tutti si stanno ponendo la seguente: sarà veramente un’estate rovente? Secondo noi no, non lo sarà. O meglio, potrebbe esserlo a tratti ma non siamo per niente convinti che avremo un trimestre interamente estivo. Probabilmente farà caldo, come nella logica delle cose, ma le ondate di caldo seppur violente potrebbero avere una durata limitata.
Quello che ci preoccupa comunque è l’intensità di queste ondate di caldo perché secondo noi potrebbero raggiungere picchi eccezionali, soprattutto a cavallo tra luglio e agosto. Anche organismi di rilievo globale confermano questo, avendo emesso un avviso di calore per l’imminente estate, specificatamente quella meteorologica che inizia il 1° giugno. Tali organismi includono la WMO, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite dedicata alla protezione del nostro clima, dell’atmosfera terrestre, dell’acqua e del suolo attraverso la promozione della cooperazione internazionale. Un altro ente di rilievo è l’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, un’organizzazione internazionale dedicata alla promozione della pace, della sicurezza, dello sviluppo sostenibile, dei diritti umani e del diritto internazionale. Questi avvisi sono sostenuti anche da centinaia di scienziati e da centri meteorologici e climatologici di tutto il mondo.
Fortunatamente potrebbero durare poco, potrebbero non avere la forza necessaria per imporsi per un lungo periodo. Attenzione, perché c’è un altro elemento che ci preoccupa di più: l’instabilità.
Effettivamente, le intense esplosioni di calore possono accumulare una quantità considerevole di energia che, in presenza di improvvisi afflussi di aria più fredda, potrebbero generare fenomeni meteorologici estremi. Non stiamo parlando di un apocalisse, ma di eventi meteorologici severi come violenti temporali estivi.
Ondata di calore africana nel Mediterraneo
Un’ondata di calore africana nel Mediterraneo è un fenomeno meteorologico estremo causato dall’alta pressione che sposta l’aria molto calda proveniente dal deserto del Sahara verso il nord, attraverso il Mar Mediterraneo. Questo porta a temperature estremamente alte in tutta la regione, spesso superiori ai 40 gradi Celsius. Oltre alla temperatura dell’aria elevata, l’umidità relativa può rimanere alta, aumentando la sensazione di calore e disagio.
Ondate di caldo derivanti da improvvisi anticicloni europei estivi
Gli anticicloni europei estivi sono aree di alta pressione che si formano sopra l’Europa durante i mesi estivi. Questi possono portare a ondate di caldo intense, con temperature che possono superare i 30 gradi Celsius per giorni o anche settimane. Durante queste ondate di caldo, le notti tendono a rimanere calde e la ventilazione è generalmente scarsa, il che può rendere le condizioni insopportabili, specialmente nelle aree urbane.
Ripercussioni sull’Italia
In Italia, queste ondate di calore possono avere effetti significativi. Le alte temperature possono portare a una maggiore domanda di energia per il raffreddamento, stressare le risorse idriche e aumentare il rischio di incendi boschivi. A livello di salute pubblica, le ondate di calore possono aumentare il rischio di malattie legate al calore, come colpi di calore e disidratazione, specialmente tra le popolazioni vulnerabili come gli anziani e i malati cronici. Le ondate di calore possono anche influenzare l’agricoltura, causando stress termico per il bestiame e potenziali perdite di raccolto.
Crediamo che temporali potrebbero risultare veramente violenti, temporali capaci di scaricare al suolo ingenti quantità di pioggia ma soprattutto di dar luogo a grandinate potenzialmente devastanti. Ecco, questo è lo scenario che ormai stiamo ipotizzando da tempo e se dovessimo prenderci così come è successo per la primavera diciamo che la sfera di cristallo non ci servirebbe a nulla.