Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha recentemente lanciato un avvertimento alla Russia riguardo all’uso delle centrali nucleari come mezzo di “ricatto” nei confronti del Mondo intero, in occasione dell’anniversario del tragico incidente di Chernobyl. Di ciò ne hanno parlato anche oggi in Italia, a Roma durante la conferenza bilaterale per la ricostruzione dell’Ucraina.

Il presidente Zelenskyy ha dichiarato su Telegram: “Il disastro nucleare di Chernobyl, avvenuto 37 anni fa, ha lasciato un’impronta indelebile su tutto il pianeta.” Ha aggiunto che, lo scorso anno, le forze occupanti non si sono limitate a invadere la centrale, ma hanno rischiato di causare un altro disastro nucleare. Zelenskyy ha esortato ad agire per prevenire che un “stato terrorista” utilizzi le centrali nucleari per ricattare sia l’Ucraina che il resto del Mondo.
Durante il primo giorno dell’invasione russa, il 24 febbraio 2022, le forze russe hanno occupato Chernobyl, entrando dalla Bielorussia. La centrale non è più in funzione dal 2000. Le truppe russe rimasero nella centrale per un mese prima di ritirarsi. L’Ucraina li ha accusati di saccheggi e di aver causato esposizioni alle radiazioni scavando trincee all’interno della zona di esclusione. Kiev ha rafforzato le sue difese lungo il confine settentrionale in previsione di ulteriori attacchi.
Nel sud dell’Ucraina, le forze russe hanno assunto il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, che in passato forniva il 20% dell’energia elettrica ucraina. Nonostante i combattimenti nelle vicinanze, la centrale è rimasta in funzione nei primi mesi dell’invasione, ma è stata successivamente fermata a settembre.
Sia Kiev che Mosca si sono incolpate a vicenda per aver bombardato il sito, alimentando preoccupazioni riguardo a un possibile disastro nucleare simile a Chernobyl.