La siccità che sta colpendo il Veneto sta peggiorando sempre di più con gli invasi acquiferi nei bacini principali, ovvero quello dell’Adige e del Piave, in un deficit rispettivamente del 33% e del 59% rispetto alla media come riportato dal bollettino dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Bacino (Anbi). Nel mese di febbraio le precipitazioni sono state solo di 3 millimetri medi, ovvero il 96% in meno rispetto alla media storica, come segnalato dalla sezione veneta dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni. La situazione è preoccupante e richiede urgenti interventi per aumentare le riserve d’acqua.
La situazione dei bacini fluviali del Veneto è stata analizzata attentamente dall’Associazione Nazionale dei Consorzi di Bacino (Anbi). Gli invasi del bacino dell’Adige hanno ‘immagazzinato’ solo 129 milioni di metri cubi d’acqua, mentre quello del Piave ha solo 99 milioni di metri cubi. La mancanza di pioggia e le temperature elevate hanno aggravato la situazione, favorendo la fusione del manto nevoso lungo i versanti soleggiati nella seconda parte del mese di febbraio. Secondo l’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (Arpav), dal 1° ottobre a fine febbraio, le nevicate hanno avuto un deficit del 32% sulle Dolomiti e del 20% nelle Prealpi.
Il bollettino dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Bacino (Anbi) ha rivelato che le falde acquifere del Veneto sono al minimo storico, con tutti gli acquiferi veneti allo zero percentile. Si tratta di una situazione estremamente preoccupante, poiché non si sono mai registrate rilevazioni così drammatiche. La siccità sta colpendo l’intera regione, ma soprattutto i bacini principali dell’Adige e del Piave.
L’Associazione Nazionale dei Consorzi di Bacino (Anbi) e l’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni hanno chiesto interventi immediati per aumentare le riserve d’acqua e prevenire ulteriori crisi idriche. Una delle soluzioni proposte è l’efficientamento delle opere esistenti e la realizzazione di nuovi bacini multifunzionali, come previsto dal Piano Laghetti. Questi interventi potrebbero aiutare a prevenire ulteriori crisi idriche e garantire la sicurezza idrica a lungo termine.
Il problema della siccità non riguarda solo il Veneto, ma sta colpendo molte altre regioni italiane e non solo. È un fenomeno che sta diventando sempre più frequente a causa dei cambiamenti climatici e delle conseguenze del riscaldamento globale. La gestione delle risorse idriche diventa quindi sempre più importante, poiché le risorse sono limitate e gli effetti della siccità possono essere disastrosi per l’agricoltura.