Più e più volte abbiamo descritto le condizioni dell’atmosfera, evidenziando come il vortice polare rappresentasse un elemento imprescindibile per poter valutare l’andamento meteo climatico del mese di marzo. Concetti che vogliamo ribadire, rimarcando quanto sia difficile stilare un trend evolutivo.
Va detto che negli ultimi giorni i centri di calcolo internazionali, tramite le loro elaborazioni modellistiche, ci stanno dando delle indicazioni importanti. Partiamo dal presupposto che l’estensione di un ramo del vortice polare, segnatamente quello siberiano, nel cuore del continente europeo è ampiamente confermata.
Gli effetti sulle nostre regioni tuttavia saranno limitati, il motivo è molto semplice: verrà a mancare una componente fondamentale per poter portare il gelo sul Mediterraneo, ovvero un blocco anticiclonico oceanico. Blocco che non riuscirà a strutturarsi perché dall’altro lato avremo un’attività depressionaria, quella appunto atlantica, particolarmente incisiva.
L’aria gelida verrà quindi risucchiata in pieno Atlantico e si verrà a creare un lunghissimo canale depressionaria che pian piano dovrebbe scendere di latitudine coinvolgendo anche le nostre regioni. Significa che avremo variabilità tipicamente primaverile ma in un contesto termico comunque freddino.
Ciò che è importante evidenziare è il ritorno di precipitazioni piuttosto vivaci e in diversi momenti. Non solo, gli accadimenti del vortice polare dovrebbero condizionare molto più pesantemente la seconda parte del mese di marzo, difatti i modelli previsionali che riescono a spingersi più in là nel tempo iniziano a mostrarci pesanti ripercussioni artiche a cavallo di metà mese.
Ci aspettiamo un ritorno del freddo in grande stile, per questo motivo da giorni vi stiamo dicendo che non sarà il caso di mettere a posto gli abiti invernali perché ne avremo tanto bisogno. Anche nel mese di aprile. Vedrete che marzo spingerà al limite le condizioni meteo climatiche.