Come andiamo scrivendo da tempo non è facile fare una previsione, figuriamoci stilare un trend previsionale da qui a una decina di giorni. I centri di calcolo internazionali stanno evidenziando, da giorni, un certo nervosismo soprattutto per quanto riguarda il trend evolutivo del medio termine.
Un giorno ci propongono passaggi perturbati di matrice Nord atlantica, il giorno dopo tornano sui loro passi rimettendoci l’alta pressione sulla testa. Va detto però che i passaggi perturbati non sono stati cancellati, ma ne è stata rivista la traiettoria. Chiuso per farvi un esempio si è tornati a ripercorrere la strada fatta qualche giorno fa, ovvero affondi depressionari tra la penisola iberica e il Nordafrica con successivo isolamento di insidiose strutture cicloniche tra Marocco, Tunisia, Algeria.
È chiaro che la presenza di strutture cicloniche da quella parte potrebbe avere un duplice effetto: da un lato incattivire ulteriormente la matrice subtropicale dell’alta pressione che a quel punto potrebbe portarci un corposo rialzo delle temperature, dall’altro lato attenzione a eventuali effetti perturbati tra le due isole maggiori all’estremo sud.
Difatti tali strutture cicloniche rappresentano una sorta di scheggia impazzita che potrebbe cambiare traiettoria da un momento all’altro e costringere gli stessi autorevoli modelli a rivedere le proprie idee.
Per questo motivo diciamo che al momento non possiamo dare nulla per scontato, dobbiamo prendere in considerazione tutte le ipotesi, anche quella che nelle prossime missioni modellistiche i centri di calcolo internazionali possono tornare sui loro passi.