Nelle ultime ore, ma già nei giorni scorsi, guardando le varie proiezioni modellistiche abbiamo notato dei segnali per nulla incoraggianti. Chiaramente stiamo parlando di segnali evolutivi, segnali che potrebbero consegnarci delle condizioni meteo climatiche per certi versi estreme.
Vero è che nel corso degli ultimi decenni l’estremizzazione meteo climatica è diventata un qualcosa di normale, ormai non fa più clamore e probabilmente andando avanti col tempo ne farà sempre meno. Ma al di là di queste considerazioni, ciò che vogliamo evidenziare è come l’estrema variabilità atmosferica che ci aspetta da qui a fine mese potrebbe riservare dei colpi di scena veramente incredibili.
Recentemente abbiamo parlato del freddo, ovvero dell’eventuale colpo di coda dell’inverno che potrebbe sconvolgere le carte in tavola. Bene, attenzione perché prima del colpo di coda potremmo assistere a una fiammata non indifferente del caldo africano.
Le singole emissioni modellistiche ovviamente non vanno prese in considerazione se non per avere un’idea sull’impianto evolutivo che si potrebbe creare col tempo, però alcuni centri di calcolo internazionali ci mostrano i primi consistenti tentativi di affermazione da parte dell’anticiclone subtropicale.
Non solo, ci mostrano termiche veramente assurde. Si tratterebbe di una risposta ad eventuali affondi depressionari tra la penisola iberica il Marocco, quindi fiammate transitorie, ma non per questo meno cattive. Parliamo di valori di 15-20°C a circa 1500 m di quota, ovvero valori che non l’avrebbero da invidiare alle forti ondate di caldo dell’estate.
Per farla breve, se qualcosa di simile dovesse verificarsi le temperature massime nelle regioni coinvolte potrebbero superare 30°C. Capite bene che non ci sarebbe nulla di normale in tutto ciò, si tratterebbe di anomalie termiche davvero spaventose ragion per cui dobbiamo cercare a tutti i costi di scongiurare lo spauracchio meteo del caldo folle già nel mese di marzo.