La fusione dei ghiacci antartici è sempre più preoccupante. Non è certamente una novità, ma ora si scopre che durante l’Estate i ghiacci della penisola Antartica (un lembo dell’intero Antartide, ma il discorso lo si può fare per tutto) accelerano il loro movimento verso il mare del 22%. Il tutto a causa delle acque oceaniche più calde e della fusione inarrestabile della neve.
Lo indica la ricerca dell’Università britannica di Leeds e pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Geoscience, nella sezione spazio e astrofisica.
Il luogo
La penisola Antartica è una sottile striscia di terra che si diparte dal resto del continente. È rocciosa e ha montagne altissime e ripide. È difficilissimo raggiungerla da terra, ma i dati satellitari non mentono. Purtroppo è emerso, ancora una volta, come il riscaldamento globale galoppi sempre di più e con maggior forza e coinvolga aree remotissime e non direttamente condizionate dalle nostre attività umane.
I dati
Analizzando oltre 10 mila immagini satellitari, in particolare quelle radar riprese dai satelliti Sentinel-1, i ricercatori sono riusciti a stimare la velocità di scivolamento verso il mare dei ghiacciai dell’intera penisola. La sua fusione imperterrita dei ghiacci ha contribuito all’innalzamento dei mari di 7,6 millimetri.
Inoltre, è emerso che la fusione della neve forma una sorta di cuscinetto liquido sotto il ghiacciaio, che lo fa scivolare più rapidamente. Insomma, diventano sempre di più gli elementi a favore di un riscaldamento antropogenico senza precedenti. Qualora ce ne fosse ancora bisogno, i danni che il global warming fa sono irreversibili e lontanissimi dalle nostre realtà.
Le conclusioni
Serve ovviamente un cambio di rotta, ma a livello mondiale. Non basta solamente un comportamento individuale. Le scelte consapevoli e green di ognuno di noi sono sicuramente importanti, ma qui c’è in gioco il futuro dell’umanità. La politica e le istituzioni devono fare sicuramente la parte del leone.