In una serie di precedenti articoli, abbiamo visto come i cambiamenti climatici, in particolare l’aumento della temperatura media e le sue conseguenze, siano correlati con una serie di rischi e criticità che stiamo già affrontando e che saranno sempre più evidenti nel prossimo futuro.
Questi rischi, che non riguardano l’esistenza stessa della Terra, bensì la sopravvivenza della nostra specie e di altre speci viventi comprendono: l’aumento del livello dei mari con conseguente maggior rischio di inondazioni; stagioni calde più lunghe e con maggior rischio di ondate di calore estreme; uragani più intensi; siccità più gravi; piogge meno frequenti ma più concentrate e intense ed altro ancora.
Ma si può far qualcosa per invertire questa tendenza senza stravolgere il nostro stile di vita?
Senza arrivare alle scelte radicali di certo attivismo ambientalista, legittime, ma che difficilmente incontrerebbero i favori di vasti strati di popolazione, ci sono molte piccole e grandi cose che si possono fare per ridurre l’impatto delle nostre vite sull’ambiente in cui viviamo e la quantità di gas serra immessi in atmosfera.
Alcune di esse devono passare da decisioni politiche e amministrative e, in effetti, ormai da anni queste politiche, almeno in parte e non senza opposizioni, sono state avviate e cominciano a produrre i primi risultati. Tra queste pratiche di buona politica e amministrazione possiamo includere i seguenti settori di intervento:
Energia: aumentare l’efficienza energetica, l’uso di energia rinnovabile e ridurre quella da fonti fossili.
Gestione dell’acqua: conservare e proteggere le risorse idriche attraverso l’efficienza, il riutilizzo e la miglior gestione delle acque piovane.
Gestione dei rifiuti: ridurre la produzione, utilizzare materiali riciclabili e aumentare raccolta differenziata e riciclo.
Economia: favorire i mercati delle tecnologie e dei materiali sostenibili, dei prodotti e servizi col minor impatto ambientale.
Edilizia: progettare, costruire, mantenere e gestire edifici sostenibili ad alte prestazioni energetiche.
Trasporti: favorire il trasporto pubblico e quello privato a basso impatto ambientale.
Politiche ambientali e di salute pubblica: sviluppare misure di mitigazione e adattamento per gestire gli effetti sia a breve che a lungo termine del cambiamento climatico.
Oltre a queste misure di mitigazione che devono necessariamente essere organizzate a livello collettivo, ci sono tante altre piccole cose, altrettanto importanti, che ciascuno di noi può fare ogni singolo giorno senza averne danno alcuno e che si possono, in un modo o nell’altro, ricondurre tutte al principio base di evitare gli sprechi e gli stili di vita energivori.
Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo (Gandhi).