I cambiamenti meteo climatici stanno peggiorando la situazione in Italia, con la siccità che sembra essere sempre più frequente. L’estate del 2022 è stata particolarmente secca, con temperature ai massimi storici e precipitazioni ai minimi.
Il tutto è avvenuto come eredità ad altre stagioni molto asciutte.
Questo modello meteo climatico continua a manifestarsi e a peggiorare, portando ad una diminuzione delle precipitazioni ormai anche in inverno. Sarà un ciclo del clima, una fluttuazione, però il problema è attuale. Invero, nelle prossime due settimane non sono attese precipitazioni rilevanti, soprattutto dove c’è un maggior deficit di precipitazioni, e parliamo del Nord Ovest italiano.
La scarsità d’acqua nella stagione irrigua è diventata un problema pressante per gli agricoltori che dipendono dall’accesso all’irrigazione. Ma il problema è che c’è molta meno acqua anche per l’approvvigionamento ad uso civile.
È essenziale intervenire immediatamente per la prevenzione di quei disagi estremi vissuti nell’estate 2022, e che in quella 2023 rischiano di presentarsi di nuovo, ciò analizzando eventuali azioni di emergenza. Le dighe di raccolta sono necessarie, ma non si possono costruire in pochi mesi.
Il clima sta cambiamento ed è necessario ridurre le emissioni di gas serra e combattere il riscaldamento globale, per evitare che questi fenomeni meteorologici estremi peggiorino ulteriormente. Ma questa linea non sarà seguita a livello globale in questo decennio, dove per altro, sono in atto guerre anche in Europa, dove c’è persino chi minaccia l’utilizzo di un arsenale atomico. E ciò evidenzia lo scarso rispetto per il Pianeta che anche la nostra generazione continua ad avere.
Nel frattempo, sarà utile fornire aiuti alle aree colpite per proteggere le attività vulnerabili dalle calamità legati all’acqua. Se non agiamo subito, la mancanza d’acqua in Italia potrebbe diventare incontenibile, Non si deve agire all’ultimo minuto.
Sono necessarie dighe di raccolta delle acque, stavolta anche nel Nord Italia, e soprattutto al Nord Ovest, ma questo fa parte di programmi a lunga scadenza, mentre i cambiamenti del clima sono ben più rapidi.
Una soluzione immediata a tutto ciò non c’è. Ci sono solo gesti finalizzati alla prevenzione delle emergenze che si mostrano soprattutto durante l’estate. E poi, per ora dovremo sperare che le condizioni meteo della primavera portino abbondanti piogge soprattutto dove c’è maggior carenza di precipitazioni. D’altronde in nessuna parte del Pianeta, con clima affine al nostro, è giunto un clima da deserto in pochi anni.