La catena delle Alpi si interpone, sovente, come una sorta di “muro” alto tra i 3 ed i 4 mila metri in ostacolo alle correnti aeree.
Quando i venti sono intensi meridionali sono le nazioni nord alpine a soffrire della mitezza della temperatura da Foehn, mentre con correnti settentrionali tese tocca ai versanti sud alpini a godere di valori termici elevati.
Nella giornata del 4 Febbraio scorso si è verificata la seconda condizione, con un robusto anticiclone centrato sull’Europa Occidentale, ed una depressione centrata sull’Egeo, situazione favorevole ad un intenso flusso nord occidentale sull’Italia.
Nella Valle del Rodano il vento da nord ovest ha soffiato a grandi velocità: si sono raggiunte raffiche fino a 121 km/h sulla città di Orange, 116 km/h ad Arles, 114 km/h ad Avignone, e 105 km/h sul Monte Aigoual.
Tali venti forti settentrionali, impattando sull’Arco Alpino, hanno causato un episodio di foehn considerevole sull’Italia Settentrionale.
E così si sono verificate temperature massime di +21,9°C a Torino Caselle, +19,9°C ad Asti, +21,0°C a Vercelli, in Piemonte, mentre Milano ha visto una valore massimo di +21,4°C.
Una giornata quindi primaverile per queste zone, anche se le temperature minime notturne sono state su valori di poco al di sotto dello zero.
Sui versanti nord alpini, ed in Austria in particolare, si è verificato il fenomeno opposto, lo stau.
Qui sono caduti a quote mediamente elevate (sopra i mille metri) tra gli 80 ed i 100 cm di neve fresca in appena 24 ore.
Numerosi quindi i disagi, con nuclei familiari completamente isolati, ma anche il pericoloso fenomeno delle valanghe dovuto alla grande quantità di neve fresca e non assestata.
Purtroppo nel giro di un giorno sono cadute ben 17 valanghe, che hanno ucciso cinque persone.
Le autorità hanno raccomandato agli sportivi ed agli sciatori di non uscire dal percorso delle piste regolarmente battute.